IL PREFETTO "USCENTE" DELLA CITTA' DEI SASSI CARLO FANARA

Carlo Fanara è nato a Palermo 60 anni fa. Si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Palermo. Avvocato e abilitato all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche. Grande Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Entrato in Amministrazione nel 1972 ha prestato nel 1980 servizio a Napoli presso lo staff del Commissario Straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate della Campania e della Basilicata. Ha diretto l’Ufficio Antimafia e quello antidroga della Prefettura di Palermo.
Chiamato nel 1991 al Ministero dell’Interno – Dipartimento della P.S. – ha diretto l’Ufficio di Coordinamento e Programmazione Generale della Direzione Centrale Antidroga, il Servizio Assistenza e Attività sociali della Polizia di Stato e il Servizio Scuole di Polizia, tutti con competenza nell’intero territorio nazionale.
Ha ricoperto l’incarico di Viceprefetto Vicario di Bari. Nominato Prefetto, ha svolto le funzioni di Presidente della Commissione di Coordinamento per la Valle D’Aosta. Ha svolto le funzioni di Commissario dello Stato per la Regione Siciliana. E’ stato Prefetto di Lecco e dal gennaio 2007 ha svolto le funzioni di Prefetto di Matera.

 

POMARICO, Provincia di MATERA, Basilicata (carta geografica)           

Pomarico (MT) (informazioni su Pomarico) 

LA PREFETTURA DI MATERA

 E l'aiuto e l'assistenza che VI ASPETTA

 REALMENTE IN QUESTE ZONE, se vi dovesse venire  in mente di segnalare e di denunciare situazioni di "...totale anarchia amministrativa" oppure di Mafia sul territorio di controllo della Prefettura.

 

Leggete:  Queste sono le diciture che si ritrovano sullo stesso sito della PREFETTURA DI MATERA.

http://www.prefettura.matera.it/php/home.php

Il Prefetto è un organo periferico del Ministero dell’Interno con competenza generale.

In particolare, il Prefetto:

 

mentre in realtà....

il disperato Sig. Uricchio di Pomarico (Provincia di Matera) colpito, insieme alla sua famiglia ,da "ATTI PUBBLICI MAFIOSI" dei "FUNZIONARI ITALIANI " della zona, colpito da "atti pubblici della stessa Prefettura e della Provincia di Matera,....

riferisce, segnala e denuncia ripetutamente alla Prefettura di Matera la situazione preoccupante, pericolosa e di totale anarchia amministrativa  CHE VIVIAMO da tantissimi anni a Pomarico, la quale, a suo modesto avviso, richiede un'intervento urgente del PREFETTO DI MATERA. E Paolo Uricchio chiede quindi alla PREFETTURA  di Matera di prendere  delle misure immediate ! E invece.....

Guardate cosa succede.....

Uricchio chiede ripetutamente alla Prefettura di Matera di intervenire

Lo chiede molto prima del 2000, ma lo chiede anche

 il 21.01.2000

Lo chiede a SETTEMBRE del 2001....

Lo chiede a GENNAIO del 2002...

E ancora a GENNAIO del  2002....

e lo chiede ancora una volta il 14.04.2004 mettendo a disposizione della Prefettura di Matera un DOSSIER  (spedito da Monaco di Baviera a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno e con CD esplicativo allegato)

  (Documentazione + CD esplicativo)

Tutto spedito ripetutamente tramite Raccomandata con Ricevuta di Ritorno

p.e. 

alla Procura della Repubblica di Matera

al MINISTERO dell'INTERNO

alla POLIZIA

al PREFETTO di MATERA ecc.ecc.

 

 

.... E NON É SERVITO A NIENTE  !

 

Questa in basso è, p.e., una tipica risposta della Prefettura di Matera

 (ORGANO di CONTROLLO !)

 

Al Sig. Paolo Uricchio, Quartiere Aldo Moro, POMARICO

OGGETTO: Lavori di ammodernamento stradale quartiere Aldo Moro - Pomarico

Con riferimento alla nota della S.V. in data 21 gennaio scorso, si comunica che il Sindaco di codesto Comune, interessato al riguardo, ha qui riferito che, dalla disamina di tutti gli atti in possesso di quell'Amministrazione comunale, non è emersa alcuna circostanza che avvalori l'assunto della S.V. circa l'avvenuta occupazione sine titulo di fondi di Sua proprietà.

Inoltre, il Sindaco ha assicurato d'aver fronito direttamente alla S.V. tutte le delucidazioni del caso anche mediante l'esercizio dell'accesso ed estrazione di copia degli atti in possesso di quell'amministrazione.

p. il Prefetto

Il VICE PREFETTO VICARIO (Storoccoli)

 

OPPURE come anche quest'altra in basso..... e..come tante altre

La PREFETTURA DI MATERA scrive....

Al Sig. Paolo URICCHIO, Quartiere Aldo Moro, POMARICO

Oggetto: Lavori d'ammodernamento stradale quartiere Aldo Moro di Pomarico  (Nota: Che poi il giudice di Matera, Rosa Bia, nel decreto di archiviazione della denuncia penale convertirà in "sistemazione di una Strada Provinciale")

Con riferimento alls nota trasmessa dalla S.V. e datata 9 gennaio scorso, riguardante la questione di cui all'oggetto, si informa che questa Prefettura ha interessato sia il Comune di Pomarico che l'Amministrazione provinciale di Matera.

Il Sindaco del citato Comune, con nota prot. n. 7596 del 26 ottobre 2001 ha comunicato che quell'Amministrazione si è costituita in giudizio, attualmente pendente davanti al Tribunale di Matera .

(Nota di Uricchio: Dove il GIUDICE "DESIGNATO", senza nome e cognome, "decreterà" sempre L'ARCHIVIAZIONE !)

L'Amministrazione provinciale, invece, benchè sollecitata in data 4 gennaio scorso, a tutt'oggi non ha ancora fatto conoscere notizie in merito,

 

Il PREFETTO (Priore)

 

Ma come potrebbe il Sig. Prefetto di MATERA anche se informato ?

È molto più semplice e comodo accettare situazioni di sicurezza stradale del genere (come in basso !) e scrivere "scartoffie italiane"

 

 

E  come potrebbe quindi  la "Prefettura di Matera" intervenire e corrispondere ai doveri di controllo, dopo aver gia collaborato con il Sindaco di Pomarico scrivendo, nel 1971 , la lettera in basso.

Il Prefetto di Matera risponde   alla richiesta di chiarimento da parte del CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

(Questa lettera, letta con calma, LA DICE LUNGA SUI MAFIOSI IN "Funzione Pubblica" in queste zone)

 Modello 71

Prefettura di Matera, Protoc. N. 34096 - DIV. IV

Risposta al foglio del 13.8.1971  - N. 82863.1.6.1.

ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Gabinetto, ROMA

Al Sig. URICCHIO Antonio, Banater Strass 7, 8901 BOBINGEN (AUGSBURG)

Oggetto:

 Istanza a firma di Uricchio Antonio, attualmente in Germania per motivi di lavoro 

Acquisto di terreno per costruzione alloggio nel Comune di Pomarico

In relazione alla nota sopradistinta si comunica che il Comune di Pomarico, interessato da questo ufficio in ordine dell'esposto presentato dal nominato in oggetto a codesta On/le Presidenza, ha comunicato quanto segue:

In relazione alla nota sopradistinta, si comunica che la persona in oggetto ha richiesto - con domanda in data 19.8.1970, il rilascio della licenza di costruzione di una casa di abitazione da realizzarsi sito alla "Contrada Serre".

Con nota n. 3989, in data 28.9.1970, questa Amministrazione rispondeva che non era possibile rilasciare la chiesta licenza di costruzione, perchè il progetto presentato non rientrava nei limiti previsti dall'art. 17 della legge 6.8.1967, n. 765. (Nota: Ma tutti gli altri limiti li hanno fatti rispettare ? Viale Kennedy ? Il Chiosco ? I furti ? I reati ?)

Inoltre, si alliga alla presente una fotocopia della nota dell'Amm/ne Prov/le di Matera n. 10619 del 17.5.1971 con la quale si faceva presente l'impossibilità di accogliere la richiesta di costruzione di un fabbricato da realizzarsi ad una distanza non legale dal ciglio della strada provinciale,-

Infine, si fa presente che, nella seduta del 23 c.m. , questo Consiglio Comunale ha approvato il programma di fabbricazione ed il regolamento edilizio. - Poichè il terreno dell'interessato trovasi nella zona programmata, lo stesso - una volta approvati i detti atti dalle autorità competenti - deve  presentare una nuova domanda e piano di lottizzazione secondo le norme stabilite dal predetto nuovo regolamento edilizio.

IL PREFETTO - (Gasparri) V/g

Nota di Paolo URICCHIO: Cordiali saluti dalla MAFIA italiana, perchè la situazione reale, il 2011, è più disastrata che nel 1971 a Pomarico, e in Basilicata.. Però il prefetto continua ad incassare lo stipendio mensile e a scrivere i suoi "atti pubblici" italiani.

Auguri !

 

INVECE..........LA PREFETTURA DI MATERA è molto DILIGENTE ad EMETTERE "ORDINANZE PREFETTIZIE" contro URICCHIO Paolo ed a spedire ripetutamente anche la NOTA SPESE per la rimozione dei paletti e dei blocchetti, tramite il CONSOLATO GENERALE di MONACO DI BAVIERA

Guardate:

 

A QUESTO PUNTO il Sig. Paolo Uricchio  SI PERMETTE DI SCRIVERE il 09.01.2002 ALLA PREFETTURA di Matera, che...

 

 "....la PREFETTURA di MATERA si rivela per noi di essere una vera "TIGRE DI CARTA."

Uricchio Paolo aggiunge e chiede al Sig. Prefetto di Matera nella sua lettera del 01.09.2001 "...Chiediamo perciò il suo intervento affinchè venga ristabilita la legalità ed il rispetto della legge."

E non succede nulla...!

E pensate: La Provincia di Matera è composta solo da 32 comuni. Volendo trascorrere anche una sola settimana all'anno in ogni comune, per controllarne l'andamento "amministrativo", avrebbe altre 20 settimane a libera disposizione. Però, apparentemente, così non fà.)

QUINDI:  .... INUTILE CHIEDERE in maniera disperata AL Sig. Prefetto di Matera il suo intervento con lettere e  striscioni..... La PREFETTURA di MATERA fa parte del "SISTEMA ITALIA" !

 

La SINDROME DI MAGELLANO a Pomarico

Magellano, durante la sua sistematica esplorazione di zone costiere africane sempre più remote, approdò in un piccolo villaggio (Pomarico ?) di pescatori. Nel suo diario di bordo, annotò il curiosissimo fatto che gli indigeni del luogo erono incapaci di vedere le vele di cui le navi della flotta erano dotate, anche quando queste erano state loro indicate:  Gli indigeni non avevano il concetto di vela, per cui la loro mente era incapace di vedere l’oggetto fisico. (Striscioni e lenzuola, cessi !) Questo comportamento della mente ha acquisito grande importanza scientifica (in psicologia e neurologia) – guarda caso le materie di specializzazione del dottorato del Sig. Mancini -  negli ultimi anni ed è riconosciuto come   SINDROME DI MAGELLANO.  A Pomarico questa sindrome ha assunto carattere epidemiologico.

 

Doveva accadere ed è accaduto.  Porta proprio sfiga acquistare ed investire a Pomarico ?

 

Allora :   Avete capito come funziona il "Sistema Italia" in queste zone ?

 

Prima RUBARE e poi  scrivere semplicemente lettere senza contenuto e far riferimento ad una "causa civile" che durerà ca. 25 anni.... Il cittadino viene quindi dato in pasto ai "legali"  della zona di Matera, che seguono solo una  famosa regola non scritta, però osservata da molti avvocati "causa che pende, causa che rende" e ....quindi con la GIUSTIZIA ITALIANA alle spalle. Cosa volete che succeda ?

 

Appunto, niente ! E non succedera mai niente in queste zone. Cambieranno i musicisti, però la musica sarà sempre la stessa !

 

Pensate...... il VICE VICARIO della Prefettura di Matera, Mariarita Iaculli, si sente insultata dalla protesta e dalle richieste di Paolo Uricchio e invece di mettere in atto le "azioni necessarie" e di corrispondere ai propri doveri d'ufficio, minaccia Paolo Uricchio di ".. chiamare i carabinieri " e la stessa Prefettura fa spedire a Uricchio la NOTA SPESE per la rimozione dei paletti e dei blocchetti...

Perchè la rimanenza della proprietà acquistata a Pomarico dagli Uricchio deve per forza fungere da parcheggio pubblico, come voluto dal Sindaco di Pomarico, e gli Uricchio devono continuare a vivere in gravissimo pericolo....

Questo è quello che in realtà  vi aspetta in queste zone  !

 

Potete evitarlo !   State lontani da questa ZONA DI MAFIA PUBBLICA !

NON CI CREDETE ?  

LEGGETE:

 

 

NOTIZIA ANSA

del

2007-02-26 14:17

INCHIESTE SU MAGISTRATI LUCANI, 13 INDAGATI

CATANZARO - Potrebbero avere rapidi sviluppi le quattro inchieste condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sulla magistratura lucana, in cui sono indagate, complessivamente, 13 persone, tutte della Basilicata. I magistrati coinvolti nelle inchieste - secondo quanto scrive il Corriere della Sera - sono cinque: il nome di Rosa Bia, infatti, si aggiunge a quelli dei procuratori della Repubblica di Potenza e Matera, Giuseppe Galante e Giuseppe Chieco; del presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, e del sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Felicia Genovese. Nei confronti del giudice Bia s'ipotizzerebbe il reato di abuso d'ufficio.

Le quattro inchieste, condotte dal sostituto procuratore di Catanzaro Luigi de Magistris, fanno riferimento ad una serie di presunti illeciti che sarebbero stati commessi per realizzare specifici interessi nei settori bancari, turistici e sanitari. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, abuso d'ufficio, corruzione in atti giudiziari, appropriazione indebita e truffa. Una parte dell'inchiesta - secondo quanto si è appreso - riguarda presunti rapporti tra esponenti della magistratura, della politica e della sanità, ed in particolare dell'Azienda ospedaliera S. Carlo di Potenza, il cui direttore generale è Michele Cannizzaro, marito del pm Felicia Genovese; ed, inoltre, presunti rapporti di alcuni dei magistrati indagati con la Banca popolare del Materano, con avvocati e politici.

Uno dei filoni d'inchiesta è rappresentato dai presunti interessi del procuratore Chieco nella realizzazione del villaggio turistico Marinagri di Policoro (Matera), che ha un valore stimato di circa quattrocento miliardi di vecchie lire. Chieco si sarebbe reso responsabile - secondo l' ipotesi investigativa - di una serie di omissioni nell'inchiesta che era stata avviata dalla stessa Procura della Repubblica di Matera sui presunti illeciti nella costruzione della struttura. Nell'inchiesta che riguarda il Marinagri sono indagati anche un ex colonnello dei carabinieri, Pietro Gentili, oggi in congedo dall'Arma e responsabile della sicurezza della società che sta realizzando il villaggio, ed il rappresentante legale della stessa società, Vincenzo Vitali.

INDAGATO ANCHE UN SENATORE
C'é anche il senatore di Alleanza nazionale Emilio Nicola Buccico tra gli indagati. Nei suoi riguardi sono ipotizzati i reati di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale. Reati che sarebbero stati commessi all'epoca in cui l' uomo politico non era senatore ma faceva parte del Consiglio superiore della magistratura. In tale veste avrebbe garantito coperture al presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, indagata in un altro filone dell'inchiesta in relazione alla concessione in suo favore di un mutuo da parte della Banca popolare del materano. Mutuo che sarebbe stato concesso con un trattamento di favore. Le inchieste sono condotte da alcuni mesi dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, competente ad istruire i procedimenti penali in cui sono indagati magistrati in servizio nel Distretto giudiziario della Basilicata.

INTRECCI CON INDAGINI SU REGIONE
In altre indagini connesse a quelle sui magistrati del Distretto della Basilicata sono indagati dalla Procura della Repubblica di Potenza l'ex e l'attuale presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico (Ds) e Vito De Filippo (Dl) dei quali nel giugno scorso la procura potentina ha chiesto il rinvio a giudizio. Il processo é in corso davanti al tribunale di Potenza. Le indagini sono state avviate dopo che il gip del Tribunale di Potenza ha disposto, per la parte che riguardava i magistrati, la trasmissione alla Procura della Repubblica del capoluogo calabrese degli atti riguardanti la decisione del sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Felicia Genovese, di chiedere l'archiviazione di un procedimento nei confronti dell'ex presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, omettendo di astenersi a causa degli interessi nella vicenda del marito, Michele Cannizzaro. In tal modo, secondo quanto viene ipotizzato dalla Procura di Catanzaro, Felicia Genovese avrebbe favorito il marito, nominato in concomitanza con le indagini direttore generale dell'ospedale San Carlo di Potenza, ed un danno alla persona offesa, Giuseppe Panio. La richiesta di archiviazione sarebbe stata fatta da Felicia Genovese poco prima della nomina del marito a direttore generale dell'Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, nomina decisa dalla stessa Giunta sulla quale il magistrato stava indagando. Il bando per la nomina del direttore generale dell'ospedale di Potenza è stato pubblicato il 18 giugno del 2004; il 29 giugno successivo Felicia Genovese ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale ed il 22 luglio successivo Cannizzaro ha presentato domanda per il posto di direttore generale. Cannizzaro, al fine di rimuovere l'incompatibilità con la carica di direttore generale cui aspirava, si è anche sospeso dalla direzione dell'ambulatorio di fisiokinesiterapia 'Camillo Genovese'. Il 23 luglio del 2004 Felicia Genovese ha chiesto di astenersi da tutti i fascicoli in cui era coinvolta la Giunta regionale della Basilicata per ragioni di incompatibilità. La nomina di Cannizzaro a direttore generale dell'Azienza ospedaliera San Carlo di Potenza è stata decisa il 31 luglio del 2004.

SENATORE, NON SO NULLA
"Non so nulla": così il senatore di Alleanza nazionale, Emilio Nicola Buccico, avvicinato a Matera, ha commentato la notizia del suo presunto coinvolgimento nell' inchiesta. Il nome di Buccico come possibile indagato emerge dal fatto che il senatore del centrodestra è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura e, dal 1997, presidente per diversi anni del Consiglio nazionale forense. Nelle settimane scorse, Buccico è stato designato dalla Casa delle libertà a candidato sindaco di Matera, nelle elezioni in programma nella prossima primavera.

GALANTE, ASSOLUTAMENTE ESTRANEO 
"Affermo la mia più assoluta estraneità ai fatti riferiti ai tre temi di indagine" che fanno parte dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sui magistrati lucani: lo ha detto all'ANSA il Procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante. "Come persona, e come procuratore della Repubblica di Potenza - ha aggiunto Galante - sono assolutamente estraneo a qualsiasi trama occulta, o a qualsiasi gioco di potere, che abbia interessato la sanità in Basilicata, o la Banca popolare del materano, o i megavillaggi turistici, in particolare la società 'Marinagri' con sede in Policoro (Matera)". Galante, inoltre, ha annunciato di voler "tutelare il mio nome e la mia funzione nei confronti di chiunque continui a perseguire i segni di delegittimazione in mio danno".

 

OPPURE anche questo, del 26.02.2007, apparso su

"CORRIERE della SERA"

Affari segreti, maxi inchiesta in Basilicata,

Giudici, politici, funzionari pubblici sotto accusa. «Corruzione su sanità, turismo, finanza»

CATANZARO — I danni si stanno quantificando in Calabria, ma l'epicentro di questo terremoto è in Basilicata. Ed è il sisma più grave dell'ultimo quarto di secolo, dopo quello del 1980, perché è il più terribile esempio della rottura del «patto» tra cittadini e istituzioni, tra governati e governanti, senza il quale non si va da nessuna parte. Il mito della Lucania Felix, semai avesse un fondamento, è finito. Non regge più. Nemmeno come espediente mediatico. Lo dicono i fatti sui quali sta indagando la procura di Catanzaro, che ha messo sotto inchiesta i vertici della magistratura lucana, alti gradi delle forze dell'ordine, politici e funzionari pubblici, tutti indagati per gravissimi reati: truffa e corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d'ufficio, anche a fini patrimoniali, appropriazione indebita. Accuse che suonano ancor più pesanti e incredibili perché rivolte, a vario titolo, a Giuseppe Galante, procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Potenza e al suo vicario, Felicia Genovese. A Giuseppe Chieco, procuratore capo di Matera, a Iside Granese e Rosa Bia, presidente e giudice del tribunale di Matera, e all'ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili, in qualità di capo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Potenza. E poi all'ex presidente della giunta regionale lucana, oggi sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico (Ds), e all'ex assessore regionale alla Sanità, oggi presidente della giunta, Vito De Filippo (Margherita). Insieme con loro, una sfilza di funzionari pubblici, dagli uffici comunali e provinciali a quelli ministeriali. L'inchiesta, condotta da Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, è coordinata dal pm Luigi De Magistris, che da un po' di tempo, va detto subito e magari a futura memoria, ha il «privilegio» dell'attenzione di decine di parlamentari, impegnati in continue interrogazioni su di lui, nonostante, o forse proprio perché, le sue inchieste non abbiano finora trascurato né la destra, né la sinistra

I principali temi d'indagine sono tre e riguardano le Asl lucane, la Banca popolare del Materano (del gruppo Banca popolare dell'Emilia Romagna) e i megavillaggi turistici, in particolare «Marinagri», che stanno sorgendo sulla costa jonica lucana con il contributo di fondi pubblici, erogati dal Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), per centinaia di milioni di euro. Il filone-sanità viene aperto in seguito alla denuncia dell'ex direttore dell'Asl di Venosa, Giuseppe Panio, che accusa Bubbico e De Filippo di averlo ingiustamente «licenziato» per far posto a Giancarlo Vainieri, considerato vicino a Bubbico e ai Ds. Il pm è Felicia Genovese, che per due volte chiede l'archiviazione, non accolta dal gip di Potenza, Iannuzzi. Poiché però Genovese è anche la moglie di Michele Cannizzaro, che verrà nominato direttore dell'ospedale San Carlo di Potenza dagli stessi politici per i quali il pm Genovese aveva chiesto l'archiviazione, si fa strada il dubbio che la vicenda non sia solo il frutto di una sequela di coincidenze. E infatti secondo gli investigatori di Catanzaro la faccenda non è da archiviare, ma, al contrario, merita. La Banca del Materano, invece, inguaia il presidente del tribunale di Matera, Iside Granese. Secondo l'accusa, l'istituto di credito è governato da «un comitato d'affari occulto e parallelo, che gestisce in maniera clientelare il credito a discapito dell'azionariato e dei risparmiatori e assicura ai clienti più privilegiati guadagni eccezionali e perdite rimborsate». Un esempio «forte» è proprio quello del giudice Granese, che ottiene un mutuo di 620 mila euro per vent'anni al tasso fisso del 3 per cento con una garanzia di 1.240.000 euro su un immobile che ne vale appena 150 mila (tra l'altro acquistato due mesi prima di stipulare il mutuo) e una linea di credito che raggiunge i 430 mila euro con la sola garanzia della propria firma.

E tuttavia Granese tratta cause che coinvolgono la banca e il suo ex presidente Attilio Caruso. E in una di queste pronuncia il fallimento, per un credito di circa 50 mila euro, della società Anthill, di Nicola Piccenna, che poi è diventato il suo «grande accusatore». Mentre l'altro giudice, Rosa Bia, benché cognata del direttore della società di riscossione tributi «Ritrimat», controllata dalla Banca del Materano, tratta cause in cui è parte la stessa Ritrimat. Le denunce per queste vicende sarebbero state sistematicamente archiviate dal procuratore Chieco, che avrebbe agito alla stessa maniera anche per le denunce contro l'ex colonnello Gentili e il procuratore Galante, relative a Marinagri. E questo perché Chieco, oltre a essere interessato a una villetta di Marinagri, temeva che i colleghi di Potenza potessero «ricordarsi» di avere tra le mani una ventina di procedimenti a suo carico, risalenti a quando era pm a Bari.

Carlo Vulpio,26 febbraio 2007

NOTA di PAOLO URICCHIO, del 01.03.2007

SPERIAMO PROPRIO CHE NON SIA L'ENNESIMA E GRANDISSIMA "BOLLA DI SAPONE" ITALIANA !

 

Però anche Il Sig. Uricchio non demorde e continua a scrivere il 2010 al Sig. Prefetto di Matera ed a scuotere così le "Istituzioni" della zona:

 

Mittente / Abs.: Paolo Uricchio, Artur-Kutscher-Platz 2, 80802 München (Germania)

Tel. 0049 89 390118 , cell. 0049 177 1912544

 

In Italia: Paolo Uricchio, Quartiere A. Moro SNC, I-75016 Pomarico (MT)

Tel. 0835 551322 oppure cell. 338 5853979

 

 

 

Prefettura di Matera

c.a dell’ILL.MO Prefetto di Matera Monaco di Baviera, li 24.02.2010

Via Vittorio Veneto, 1

 

I-75100 MATERA

 

 

 

ILL’MO Sig. Prefetto di Matera,

 

Premesso che il Sig. Uricchio Paolo è proprietario di un terreno e del pertinente fabbricato ubicati presso la periferia del Comune di Pomarico di fronte al nuovo Quartiere denominato "Aldo Moro" acquistati con i soldi guadagnati con il duro e umile lavoro svolto dalla famiglia Uricchio emigrata in Germania.

 

Al Confine con la proprietà Uricchio, esiste la Strada Provinciale 176 (Strada per le Baracche) che collega il Centro con la periferia del Comune proseguendo poi verso la strada a scorrimento veloce Matera-Ferrandina. Per mezzo della strada in questione si accede alla proprietà della famiglia Uricchio.

 

Nell’arco di tempo che va dal 1977 al 1989 il Comune di Pomarico chiede ed otttiene l’autorizzazione dalla Provincia di Matera di prendere in consegna la Strada Provinciale 176 per procedere ad un "ammodernamento" della stessa, a proprie spese.

 

Dovuto "all’ammodernamento" viene occupata abusivamente (ovvero in assenza di alcun atto di esproprio) una grande parte della proprietà acquistata a Pomarico dalla famiglia Uricchio, residente all’epoca dei fatti in Germania. Tale sconfinamento della carreggiata e occupazione abusiva della proprietà risulta da una perizia giudiziaria (agli atti della Procura di Matera) del CTU incaricato dal giudice del Tribunale di Matera.

 

Nonostante la fraudolenta occupazione della proprietà della famiglia Uricchio ed i disagi ivi derivanti, l’ammodernamento non realizza alcuna opera di "pubblica utilità", salvo un area di parcheggio abusivo di cui se ne parla dettagliamente di seguito, ma viceversa crea notevoli pericoli per i proprietari dei terreni limitrofi la strada e per gli utenti della stessa. I progetti clientelari messi in opera dal comune di Pomarico non contribuiscono ad alcuna miglioria della strada e del territorio circostante, bensì creano degli scempi ambientali finanziati con fondi pubblici ed in maniera non trasparente.

 

Un’altra abbondante fetta di terreno della proprietà Uricchio veniva occupata senza formale esproprio dal Comune di Pomarico per creare anche un’area di parcheggio non a progetto. In questo delirio di onnipotenza e senza porre alcun limite alla propria arroganza, il Comune di Pomarico bitumava abusivamente l’area per definirne i confini, come i cani rabbiosi urinano per segnare il territorio di cui si sentono padroni assoulti, non dovendo rendere conto alle leggi degli uomini in una società civile.

 

In data 2004 il Sig. Uricchio Paolo ai fini di tutelare il suo diritto di proprietà provvedeva a proteggere questa area di parcheggio abusivo e la rimanenza della proprietà fissando 18 paletti lungo la strada Provinciale in questione.

 

Il Prefetto di Matera con provvedimento del 07/10/2004 disponeva la rimozione immediata dei paletti in questione. Dopo la rimozione dei paletti la proprietà acquistata dalla famiglia Uricchio a Pomarico continua ad essere soggetta ad invasioni illegittime e la stessa area bitumata continua ad essere utilizzata da terzi come parcheggio abusivo in una condizione di completo degrado.

 

Dopo la disposizione del Prefetto di Matera il disperato Sig. Uricchio ha continuato con varie azioni a proteggere detta area di parcheggio, con dei blocchetti di cemento, con dei rami e con altri materiali. Ogni volta il Sindaco di Pomarico frustrava questi legittimi tentativi, mandando i vigili e gli operai del Comune a rimuovere il tutto.

 

In occasione delle elezioni regionali a Marzo del 2010 il Sig. Uricchio si recherà nuovamente a Pomarico e in questa occasione farà un ulteriore tentativo per proteggere detta area di sua proprietà occupata dal parcheggio abusivo e dal degrado ivi derivante, come lei ben saprà, dall’uso indiscriminato da parte delle masse della cosa pubblica non tutelata.

 

A termini di legge la rimozione dei paletti ad Ottobre 2004 è avvenuta a seguito della dispozione del Prefetto di Matera, si prega pertanto la Signoria vostra di impedire al Sindaco di Pomarico di continuare ad agire nell’illegalità, ordinando allo stesso di astenersi da qualsiasi azione di rimozione non precedentemente autorizzata a norma di legge. Tenendo conto della sentenza della Corte di Cassazione del 04 marzo 1997, n. 1907 in base alla quale ".. la carenza del potere espropriativo determina illiceità permanente dell’occupazione acquisitiva".

 

Senza la necessità di recarsi sul posto, visto il semplice accesso agli strumenti tecnologici ad uso comune (Google EARTH / Google View) messi a disposizione da Internet, la Signoria vostra potrà facilmente rendersi conto della situazione di cui sopra, effettuando un iniziale sopralluogo a distanza, cliccando sulla zona in questione usando le seguenti coordinate:

N 40°31’41.59, E 16°31’46.09

oppure visitando il sito internet www.uricchio.de con le seguenti diciture: "La zona per la Legge 167 a Pomarico (Provincia di Matera) e i furti e i reati commessi dalle varie amministrazioni".

 

In attesa di cortese e sollecito riscontro si porgono distinti saluti.

 

Paolo Uricchio 

 

Tutta la storia di questa tragedia dovuto alla decisione della famiglia URICCHIO di acquistare una proprietà a POMARICO (MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito

WEB    http://www.uricchio.de

 

QUESTA PAGINA È IN ALLESTIMENTO !

 

Non ci credete ?   Leggete:

 

DENUNCIARE E SEGNALARE TUTTO QUESTO AGLI ORGANI DI CONTROLLO NON SERVE A NIENTE IN QUESTE ZONE

LA GIUSTIZIA ?

COSA È SUCCESSO FINORA:

IL GIUDICE DI PACE SI GUARDA IL PAVIMENTO E NON DECIDE

IL GIP  di MATERA CHE DEVE DECIDERE SULLA PROSECUZIONE DELLE INDAGINI DA PARTE DEL PM DECIDE:

Guardate voi stessi !  IL GIUDICE ROSA BIA DI MATERA DECRETA il 22.03.2006 L'ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA. Leggete la motivazione assurda di questo giudice.

QUINDI:

RUBARE in "FUNZIONE PUBBLICA"  METTERE IN PERICOLO I PROPRIETARI DEI TERRENI E LA POPOLAZIONE di POMARICO  È TUTTO NORMALE DA QUESTE PARTI.

APPARENTEMENTE IL GIUDICE  SI VERGOGNA PER QUESTA "DECISIONE". Il NOME NON FIGURA INFATTI DA NESSUNA PARTE.SUL "DECRETO". QUINDI IN QUESTE ZONE VI ASPETTANO ANCHE DECRETI EMESSI DA GIUDICI SENZA NOME E COGNOME E VI TOCCHERÀ SOPPORTARLI, PERCHÈ COSÌ "FUNZIONA" l' ITALIA di OGGI.

SI  CHIAMA:  ROSSELLA OPPURE ROSA  BIA, GIUDICE DI MATERA

Leggete:

Ripetiamo di seguito  il testo in alto:

Si legge:

N.534/02 R.G.N.R.

N.272/05 R.G. GIP

TRIBUNALE DI MATERA

UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

DECRETO DI ARCHIVIAZIONE

 

Il Giudice designato, letti gli atti del presente procedimento penale nei confronti di persone da individuare in relazione al reato di cui all'art. 323 e.p.,

- esaminata la richiesta di archiviazione formulata dal P.M.,

- vista l'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal denunciante

-ritenuto che le motivazioni contenute nella predetta opposizione non siano valide e che al contrario le argomentazioni poste dal P.M. a sostegno della richiesta di archiviazione siano condivisibili e debbano intendersi quì integralmente trascritte;

-rilevato, in altri termini, quanto segue:

Il sig. Paolo URICCHIO lamenta un accanimento da parte degli amministratori e funzionari del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera, i quali averebbero posto in essere una serie di comportamenti discriminatori nei confronti suoi e della sua famiglia, con soprusi, malversazioni, prevaricazioni e abusi. Si duole, in particolare, della usurpazione di suolo privato nella sistemazione della strada provinciale 176 (quindi a detta del giudice di Matera adesso non l'hanno ammodernata, bensì solo "sistemata") che collega il centro alla periferia del Comune di Pomarico.

Sennonchè, gli elementi addotti, al di là di mere congetture sull'esistenza di un complotto ai danni della famiglia URICCHIO-DI FESCA da parte dei funzionari e dei politici degli enti locali individuati, non offrono spunti seri per condure una proficua indagine atta a provare la sussistenza degli estremi di cui all'art. 323 c.p. L'ordinamento italiano consente alla pubblica amministrazione di divenire proprietaria di un terreno privato, sul quale sia stata realizzata alla stregua di atti amministrativi un'opera pubblica, sulla base del principio, di creazione giurisprudenziale ma definitivamente riconosciuto in via legislativa, dell' "accessione invertita". E, nell'ipotesi, come sembrerebbe paventare l'opponente, di "occupazione usurpativa" (non sorretta cioè da alcun atto amministrativo) occorrerebbe provare la sussistenza del dolo tipico del reato di abuso di ufficio. Insomma, posto che non ogni atto amministrativo illegittimo integra gli estremi di un reato, gli elementi offerti non consentono di sostenere efficacemente l'accusa in giudizio nè sono suscettibili di positivi sviluppi, di talchè difficilmente la vicenda potrebbe passare indenne al vaglio del dibattimento.

P.Q.M

dispone l'archiviazione del presente procedimento e la conseguente restituzione degli atti al P.M.

Matera, 22/03/2006                            Firma: Il G.I.P.  (nota: Firma con uno scarabocchio !)

Timbro: Tribunale di Matera

Depositato in Cancelleria oggi da - 22.03.06 

Matera li, il CANCELL... Filomena Maria ...Linz..?

 

NOTA: Se acquistate proprietà in queste zone, a POMARICO (Provincia di Matera),  il COMUNE  (In realtà solo ladri e mafiosi in funzione pubblica !) PUÒ derubarvi comodamente del bene acquistato, perchè il GIUDICE  "DESIGNATO" non vede alcun SPUNTO per fare proseguire le "INDAGINI" da parte del P.M. e ... nonostante il pericolo creato in casa URICCHIO, non vede.... la ".. sussistenza del DOLO TIPICO"  Insomma tutti gli elementi e le prove fornite dal Sig. Paolo URICCHIO,  per questo GIUDICE DI MATERA "...non offrono spunti e non consentono di sostenere efficacemente l'accusa".

 

CORDIALI SALUTI dalla MALAGIUSTIZIA ITALIANA  e dall' EPICENTRO della REPUBBLICA DELLE BANANE !

 

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Tutta la storia di questa tragedia dovuto alla decisione degli URICCHIO di acquistare proprietà a POMARICO (MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito

WEB    http://www.uricchio.de