POMARICO, Provincia di MATERA, Basilicata (carta geografica)           

Pomarico (MT) (informazioni su Pomarico) 

Il PAESE IN PREDA A GENTAGLIA, MAFIOSI E FUORILEGGE CHE OPERANO

                      ....  IN NOME DELLO STATO ITALIANO

Se il crimine è commesso da coloro che dovrebbero tutelare la LEGGE e i DIRITTI il cittadino è purtroppo inerme e in completa balia delle "ISTITUZIONI"

I BRIGANTI DEL RISORGIMENTO SI STARANNO RIVOLTANDO NELLA TOMBA per l'indebita ed indegna concorrenza che hanno ricevuto a Pomarico !

LA GIUSTIZIA a POMARICO (Provincia di Matera)

COSA SUCCEDE QUANDO ONESTI CITTADINI, derubati con "ATTI PUBBLICI" in queste zone d'ITALIA avanzano denuncia PENALE contro gli autori:

 

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A suffraugare quanto sopra, si cita la perizia giudiziaria depositata al TRIBUNALE DI MATERA ed alla causa pendente no. 149/2000. Oltre al procedimento civile pende, dovuto alla denuncia avanzata dal Sig. Uricchio in data 20/02/2002, attualmente, il procedimento penale davanti la Procura della Repubblica di Matera no. 534/02. A tutt'oggi il Sig. Uricchio con somma preoccupazione e rammarico non è ancora stato convocato per un udienza da parte degli organi preposti. Anzi, in data 02.12.2004, dopo quasi tre anni dalla denuncia penale avanzata dal Sig. Uricchio,  il PM dott. Salvatore COLELLA chiede al GIP l'archiviazione del procedimento, senza permettere, lo siribadisce, alla persona offesa di estrinsecare le proprie argomentazioni a sostegno dell'esposto. 

Mi sia permesso pertanto di esprimere qualche dubbio in merito al rispetto dei principi del contraddittorio e di tutela della persona offesa.

I legali del Sig. Uricchio hanno presentato al GIP, entro i termini prestabiliti, opposizione alla richiesta di archiviazione del dott. COLELLA.  Cosa possono fare onesti cittadini a questo punto ?

html_Documente/opposizione_archiviazione.pdf

 

LA GIUSTIZIA ?

COSA È SUCCESSO FINORA:

IL GIUDICE DI PACE SI GUARDA IL PAVIMENTO E NON DECIDE

IL GIP  di MATERA CHE DEVE DECIDERE SULLA PROSECUZIONE DELLE INDAGINI DA PARTE DEL PM DECIDE:

Guardate voi stessi !  IL GIUDICE ROSA BIA DI MATERA DECRETA il 22.03.2006 L'ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA. Leggete la motivazione assurda di questo giudice.

QUINDI:

RUBARE in "FUNZIONE PUBBLICA" , commettere reati e  METTERE IN PERICOLO I PROPRIETARI DEI TERRENI E LA POPOLAZIONE di POMARICO  È TUTTO NORMALE DA QUESTE PARTI.

APPARENTEMENTE IL GIUDICE  SI VERGOGNA PER QUESTA "DECISIONE". Il NOME NON FIGURA INFATTI DA NESSUNA PARTE.SUL "DECRETO". QUINDI IN QUESTE ZONE VI ASPETTANO ANCHE DECRETI EMESSI DA GIUDICI SENZA NOME E COGNOME E VI TOCCHERÀ SOPPORTARLI, PERCHÈ COSÌ "FUNZIONA" l' ITALIA di OGGI.

SI  CHIAMA:  ROSSELLA OPPURE ROSA  BIA, GIUDICE DI MATERA

Leggete:

Ripetiamo di seguito  il testo in alto:

Si legge:

N.534/02 R.G.N.R.

N.272/05 R.G. GIP

TRIBUNALE DI MATERA

UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

DECRETO DI ARCHIVIAZIONE

 

Il Giudice designato, letti gli atti del presente procedimento penale nei confronti di persone da individuare in relazione al reato di cui all'art. 323 e.p.,

- esaminata la richiesta di archiviazione formulata dal P.M.,

- vista l'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal denunciante

-ritenuto che le motivazioni contenute nella predetta opposizione non siano valide e che al contrario le argomentazioni poste dal P.M. a sostegno della richiesta di archiviazione siano condivisibili e debbano intendersi quì integralmente trascritte;

-rilevato, in altri termini, quanto segue:

Il sig. Paolo URICCHIO lamenta un accanimento da parte degli amministratori e funzionari del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera, i quali averebbero posto in essere una serie di comportamenti discriminatori nei confronti suoi e della sua famiglia, con soprusi, malversazioni, prevaricazioni e abusi. Si duole, in particolare, della usurpazione di suolo privato nella sistemazione della strada provinciale 176 che collega il centro alla periferia del Comune di Pomarico.

Sennonchè, gli elementi addotti, al di là di mere congetture sull'esistenza di un complotto ai danni della famiglia URICCHIO-DI FESCA da parte dei funzionari e dei politici degli enti locali individuati, non offrono spunti seri per condure una proficua indagine atta a provare la sussistenza degli estremi di cui all'art. 323 c.p. L'ordinamento italiano consente alla pubblica amministrazione di divenire proprietaria di un terreno privato, sul quale sia stata realizzata alla stregua di atti amministrativi un'opera pubblica, sulla base del principio, di creazione giurisprudenziale ma definitivamente riconosciuto in via legislativa, dell' "accessione invertita". E, nell'ipotesi, come sembrerebbe paventare l'opponente, di "occupazione usurpativa" (non sorretta cioè da alcun atto amministrativo) occorrerebbe provare la sussistenza del dolo tipico del reato di abuso di ufficio. Insomma, posto che non ogni atto amministrativo illegittimo integra gli estremi di un reato, gli elementi offerti non consentono di sostenere efficacemente l'accusa in giudizio nè sono suscettibili di positivi sviluppi, di talchè difficilmente la vicenda potrebbe passare indenne al vaglio del dibattimento.

P.Q.M

dispone l'archiviazione del presente procedimento e la conseguente restituzione degli atti al P.M.

Matera, 22/03/2006                            Firma: Il G.I.P.  (nota: Firma con uno scarabocchio !)

Timbro: Tribunale di Matera

Depositato in Cancelleria oggi da - 22.03.06 

Matera li, il CANCELL... Filomena Maria ...Linz..?

 

NOTA: Se acquistate proprietà in queste zone, a POMARICO (MT),  il COMUNE  (In realtà solo ladri e mafiosi in funzione pubblica !) PUÒ derubarvi comodamente del bene acquistato, perchè il GIUDICE  "DESIGNATO"  ROSA BIA, Giudice di Matera (un giudige indagato !) non vede alcun SPUNTO per fare proseguire le "INDAGINI" da parte del P.M. e ... nonostante il pericolo creato in casa URICCHIO, non vede.... la ".. sussistenza del DOLO TIPICO"  Insomma tutti gli elementi e le prove fornite dal Sig. Paolo URICCHIO,  per questo GIUDICE DI MATERA "...non offrono spunti e non consentono di sostenere efficacemente l'accusa".

 

CORDIALI SALUTI dalla MALAGIUSTIZIA ITALIANA  e dall' EPICENTRO della REPUBBLICA DELLE BANANE !

 

Però il bello deve ancora succedere, perchè adesso i mafiosi vigili di Pomarico denunciano Paolo Uricchio per averli offesi. Il loro "Pubblico Ministero di Matera" , Valeria Farina VALAORI, non prende atto della situazione bizzarra venutasi a creare a Pomarico e non si informa. Guardate invece cosa fa: Trasmette, come prima di lei  la Prefettura di Matera e tutti i loro amici mafiosi che hanno sistemato alla Provincia di Matera e nel Comune di Pomarico, la denuncia penale ! 

Proc. pen. nr. 1126/09 Mod. 21 bis

Giudice di pace di Matera

Udienza del 24.06.2010

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MATERA

CITAZIONE A GIUDIZIO

8ART: 20 D.lvo 28 agosto 2000 nr. 274

Il Pubblico Ministero dott.ssa Valeria FARINA VALAORI, Sost. Proc. della Repubblica presso il Tribunale di Matera;

Visti gli atti del procedimento in epigrafe indicato iscritto nel registro delle notizie di reato in data 09.06.209 nei confronti di :

1.) URICCHIO Paolo, nato a Pomarico il 24.01.1954, residente (A.I.R.E) a Monaco di Baviera (Germania) Artur Kuttscher Paltz n. 2, domiciliato a Pomarico C/da Serre s.n.c:

difeso di ___________ dall'avv____________

IMPUTATO

a) Del delitto di cui agli artt. 81 cpv:; 61 n. 10, 594 e 612 c. p. perchè, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, rivolgendosi a SCANDIFFIO Michele, Viglile Urbano del Comune di Pomarico (Nota:: Questo mafioncello, oltre ad aver rubato lo stipendio per tantissimi anni e oltre ad aver minacciato ripetutamente Paolo Uricchio in casa sua, ha anche ottenuto dal Sig. Cruginio il CHIOSCO in concessione !) e, pertanto, Pubblico Ufficiale nellesercizio delle sue funzioni, con la seguente frase: "SIETE DEI LELINQUENTI IN DIVISA, SEI UN VIGILE MAFIOSO, SEI UNO STRONZO, FARABUTOT E CAFONE, SE AVEVO UNA PISTOLA TI SPARAVO, RIMBAMBITO E RACCOMANDATO, CRETINO E IMBECILLE" ne offendeva l'onore e il doocoro e lo minacciava di ingiusti mali;

In Pomarico, il 02.05.2009

Letto l'art. 20 D.Lvo nr. 274 del 28 agoslto 2000

CITA

URICCHIO Paolo, sopra generalizzato, a comparire dinanzi al Giudice di Pace di Matera, sezione penale, in Matera - via Aldo Moro - Palazzo di Giustizia 1° piano, (Nota: Tra poco vi faremo vedere alcune immagini  di come è conciato all'interno il tribunale kafkiano di Matera !) per il giorno 24.06.2010 alle ore 9.30 quale imputato per i fatti di cui all'imputazione

Avverte l'imputato che:

-non comparendo, sarà giudicato in contumacia;

- ha la facoltà di nominare un difensore di fiducia e che, in mancanza, sarà assistito dall'avv. Pasquina BONA (Una parente ?) con studio in Matera alla via Don Minzoni 26

nominato sin da questo momento difensore di ufficio;

- il fascicolo relativo alle indagini preliminari è depositato presso la segreteria del Pubblico Ministero e che le parti e i loro difensori hanno la facoltà di prenderne visione e di estrarne copia.

INDICA QUALE PERSONA OFFESA:

1.) SCANDIFFIO Michele, nato a Pomarico il 26.12.1951, ivi residente via D. Ricci n. (30/2; (Nota: Abita sulla proprietà che hanno rubato al Sig. Taurisano !)

INDICA LE SEGUENTI FONTI DI PROVA DI CUI SI CHIEDE L'AMMISSIONE:

- Querela sporta dall p.o. e dichiarazioni rese da PERRONE Domenico (Mentre fotografa ripetutamente Paolo Uricchio, in casa sua !. Adesso vi spiegheremo dove abita quest'altro vigile aggiunto e cosa combina a Pomarico !)

INDICA I SEGUENTI TESTIMONI E CONSULENTI TECNICI

1.) la p.o., sopra generalizzata, sulla querela;

2. PERRONE Domenico, nato a Pomarico il 17.04.1963, ivi redisente via Papa Giovanni XXIII n. 41, sui fatti;

perchè siano esaminati sulle circostanze e sulle modalità tutte dei fatti che sono a base della imputazioni sopra riportate e che hanno condotto alla loro formulazione.

Manda alla segreteria per gli adempimenti di competenza.

Matera, 02. Feb. 2010

Il Sost."Procuratore della Repubblica (dott.ssa Valeria FARINA VALAORI)

Nota: Quanto ci costi e cosa produci, cara dottoressa di Matera ! Mandatela a casa ! Subito ! Perchè farà come il suo collega Salvatore COLELLA. Farà tutto, tranne indagare sulle cose serie (p.e. una  strada provinciale realizzata dall'amministrazione Comunale di Pomarico e dall'Amministrazione Provinciale della Provincia di Matera, per commettere reati !)

Timbro

Il Cancelliere C1, (Francesco CARUSO)

 

 

   

          

 

Mittente: Paolo Uricchio – Artur-Kutscher-Platz 2, 80802 München (Germania)

Tel. 0049 89 390118 oppure 0049 177 1912544

e-Mail: info@uricchio.de oppure haramitalia@aol.com

Domicilio in Italia: Paolo Uricchio Quartiere Aldo Moro snc., I-75016 Pomarico (MT)

 

Spettabile

Ufficio Giudice di Pace di Matera Monaco di Baviera, li 29.05.2010

Via Aldo Moro , 26

I-75100 MATERA

 

Copia al

Sostituto Procuratore della Repubblica

presso il Tribunale di Matera

Pubblico Ministero VALERIA FARINA VALAORI

 

I-75100 MATERA

 

Oggetto: Richiesta di differimento udienza di conciliazione.Procedimento Penale Nr. 1126/26 Mod. 21 bis

Il sottoscritto Paolo Uricchio, istante nella procedura PENALE (di conciliazione) davanti al Giudice di Pace di Matera e in qualità di IMPUTATO. accusato dal Vigile Urbano di Pomarico, Michele Scandiffio, di averlo offeso usando le seguenti parole: " SIETE DEI DELINQUENTI IN DIVISA, SEI UN VIGILE CAFONE, SE AVEVO UNA PISTOLA TI SPARAVO, RIMBAMBITO E RACCOMANDATO, CRETINO E IMBECILLE".

Il Sig. Uricchio, vista la comunicazione di citazione in giudizio della Procura della Repubblica di Matera in merito alle offese, formulato, scritto e comunicato al Sig. Uricchio Paolo dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Matera, Pubblico Ministero VALERIA FARINA VALAORI,

con udienza fissata per il 24.06.2010, ore 9.30

Chiede

Ai sensi dell’art. 12 comma delibera 4 ,….

Il differimento dell’udienza ai primi giorni di Settembre del 2010 per i seguenti motivi:

Imprescendibili impegni di lavoro precedenti alla citazione in oggetto, impediscono al Sig. Uricchio, residente in Germania, di lasciare il proprio posto di lavoro e di recarsi in Italia a Matera nella data richiesta (24.06.2010); tali precedenti impegni si protrarranno sino alla fine del mese di agosto 2010.

Che come risulta anche nell’atto di citazione il sig. Uricchio residente all’estero e regolarmente iscritto all’AIRE, pertanto il suo indirizzo estero e’ ben noto alla burocrazia italiana, ciononostante tale citazione ed altre precedenti inviate dalla Procura di Matera non raggiungono mai l’indirizzo di residenza in Germania, creando ulteriori disagi al Sig. Uricchio nel rispondere puntualmente a tali missive.

Che la citazione in giudizio e` a parere dell’Uricchio, falsa e tendenziosa, nelle accuse avanzate dal Vigile Urbano di Pomarico Sig. Michele Scandiffio, vengono usati termini e parole che non fanno parte del linguaggio e della cultura personale del Sig. Uricchio, che dall’eta` di 8 anni risiede in Germania . (Nota: La parola cafone non e` mai stata utilizzata dal sig. Uricchio in tutta la sua vita)

A prova della tendenziosità delle accuse su cui, senza alcun dubbio ci si e’ ricamato sopra, il Sig. Uricchio dichiara che pur essendo emigrato, usa da sempre il congiuntivo in maniera appropriata quando si esprime in italiano, pertanto "se avevo una pistola ti sparavo" non fa parte del suo linguaggio corrente.

Il sig. Uricchio ritiene piu’ probabile che tale spessore culturale del testo di accusa sia stato ispirato dalla musa della parte "lesa", anche per l’indulgenza dimostrata nel uso di una pistola quando per certe situazioni vessatorie nemmeno una mitraglietta sarebbe adeguata.

Interessante sarebbe altresì analizzare l’uso della grammatica nel testo del concorso di stato che il sig. Scandiffio si spera abbia sostenuto e vinto per accedere alla carica di vigile.

Purtroppo duole anche far notare che nel testo stesso della citazione in oggetto innumerevoli errori di battitura , speriamo solo di battitura, vi appaiono..

Negli anni 2004, 2005 e 2006 Il Sig. Uricchio si è già recato ripetutamente davanti a più di un Giudice di Pace di Matera, sostenendo spese di viaggio, perdita di ore lavorative, spese legali ecc.. Il tutto dovuto, come anche in questo caso, alla situazione creatasi sulla sua proprietà a Pomarico, documentata sul sito web www.uricchio.de

Purtroppo i Giudici di Matera, incluso il Giudice della Camera Penale, Rosa Bia, e non sta al Sig. Uricchio giudicarne le motivazioni, non hanno avuto il coraggio di prendere atto della situazione e di avviare le procedure necessarie per porre termine ad anni di illegalità da parte del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera nei confronti del sig. Uricchio. Ancor piu` grave, l’incapacita’ o la non volonta’ di capire il pericolo per la comunita’, di cui dovrebbero essere al servizio, derivante dall’"ammodernamento" della Strada Provinciale a Pomarico, poiché non ne vedevano il "Dolo Tipico", causando pero’ al Sig. Uricchio ulteriori disagi e spese.

Si prenda atto che degli stessi fatti, di cui "Udienza giudice di Pace" e "Ricorso contro la richiesta di archiviazione" in allegato, ne veniva informata telefonicamente in data, 17.05.2010, anche il Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera presso il Tribunale di Matera, Pubblico Ministero VALERIA FARINA VALAORI, che ha formulato l’accusa penale del presente procedimento.

Fatto salvo quanto sopra il Sig. Paolo Uricchio chiede lo spostamento della data dell’udienza alla prima settimana di Settembre 2010 e di voler comunicare all’indirizzo del sottoscritto a Monaco di Baviera la presa di posizione.

In preparazione a tale udienza prego vogliate visitare il sito web www.uricchio.de e la seguente pagina per visionare in fase preliminare il comportamento "irreprensibile" dei Vigili di Pomarico

http://www.uricchio.de/sicurezza_stradale_a_pomarico.htm

Monaco di Baviera li, 29.05.2010

Distinti saluti, Paolo URICCHIO

 

 

Tutta la storia di questa tragedia dovuto alla decisione degli URICCHIO di acquistare proprietà a POMARICO (MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito

WEB    http://www.uricchio.de

 

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POMARICO, (carta geografica)    (PROVINCIA DI MATERA) Basilicata          

Pomarico (MT) (informazioni su Pomarico) 

 

DENUNCIARE E SEGNALARE TUTTO UNA SERIE DI REATI AGLI ORGANI DI CONTROLLO NON SERVE A NIENTE IN QUESTE ZONE

LA GIUSTIZIA ?

COSA È SUCCESSO FINORA:

IL GIUDICE DI PACE SI GUARDA IL PAVIMENTO E NON DECIDE

IL GIP  di MATERA CHE DEVE DECIDERE SULLA PROSECUZIONE DELLE INDAGINI DA PARTE DEL PM DECIDE:

Guardate voi stessi !  IL GIUDICE ROSA BIA DI MATERA DECRETA il 22.03.2006 L'ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA. Leggete la motivazione assurda di questo giudice.

QUINDI:

RUBARE in "FUNZIONE PUBBLICA"  METTERE IN PERICOLO I PROPRIETARI DEI TERRENI E LA POPOLAZIONE di POMARICO  È TUTTO NORMALE DA QUESTE PARTI.

APPARENTEMENTE IL GIUDICE MATERANO SI VERGOGNA PER QUESTA "DECISIONE" DI ARCHIVIAZIONE. Il NOME DEL GIUDICE NON FIGURA INFATTI DA NESSUNA PARTE.SUL "DECRETO" DI ARCHIVIAZIONE. QUINDI IN QUESTE ZONE VI ASPETTANO ANCHE DECRETI EMESSI DA GIUDICI SENZA NOME E COGNOME E VI TOCCHERÀ SUBIRLI E SOPPORTARLI, PERCHÈ COSÌ "FUNZIONA" OGGI  l' ITALIA..

SI  CHIAMA:  ROSSELLA OPPURE ROSA  BIA, GIUDICE DI MATERA

Leggete:

Ripetiamo di seguito  il testo in alto:

Si legge:

N.534/02 R.G.N.R.

N.272/05 R.G. GIP

TRIBUNALE DI MATERA

UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

DECRETO DI ARCHIVIAZIONE

 

Il Giudice designato, (Nota: Senza nome e cognome !) letti gli atti del presente procedimento penale nei confronti di persone da individuare in relazione al reato di cui all'art. 323 e.p.,

- esaminata la richiesta di archiviazione formulata dal P.M.,

- vista l'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal denunciante

-ritenuto che le motivazioni contenute nella predetta opposizione non siano valide e che al contrario le argomentazioni poste dal P.M. a sostegno della richiesta di archiviazione siano condivisibili e debbano intendersi quì integralmente trascritte;

-rilevato, in altri termini, quanto segue:

Il sig. Paolo URICCHIO lamenta un accanimento da parte degli amministratori e funzionari del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera, i quali averebbero posto in essere una serie di comportamenti discriminatori nei confronti suoi e della sua famiglia, con soprusi, malversazioni, prevaricazioni e abusi. Si duole, in particolare, della usurpazione di suolo privato nella sistemazione della strada provinciale 176 che collega il centro alla periferia del Comune di Pomarico.

Sennonchè, gli elementi addotti, al di là di mere congetture sull'esistenza di un complotto ai danni della famiglia URICCHIO-DI FESCA da parte dei funzionari e dei politici degli enti locali individuati, non offrono spunti seri per condurre una proficua indagine atta a provare la sussistenza degli estremi di cui all'art. 323 c.p. L'ordinamento italiano consente alla pubblica amministrazione di divenire proprietaria di un terreno privato, sul quale sia stata realizzata alla stregua di atti amministrativi un'opera pubblica, sulla base del principio, di creazione giurisprudenziale ma definitivamente riconosciuto in via legislativa, dell' "accessione invertita". E, nell'ipotesi, come sembrerebbe paventare l'opponente, di "occupazione usurpativa" (non sorretta cioè da alcun atto amministrativo) occorrerebbe provare la sussistenza del dolo tipico del reato di abuso di ufficio. Insomma, posto che non ogni atto amministrativo illegittimo integra gli estremi di un reato, gli elementi offerti non consentono di sostenere efficacemente l'accusa in giudizio nè sono suscettibili di positivi sviluppi, di talchè difficilmente la vicenda potrebbe passare indenne al vaglio del dibattimento.

P.Q.M

dispone l'archiviazione del presente procedimento e la conseguente restituzione degli atti al P.M.

Matera, 22/03/2006                            Firma: Il G.I.P.  (nota: Firma con uno scarabocchio !)

Timbro: Tribunale di Matera

Depositato in Cancelleria oggi da - 22.03.06 

Matera li, il CANCELL... Filomena Maria ...Linz..?

 

NOTA: Se acquistate proprietà in queste zone, a POMARICO (MT),  il COMUNE  (In realtà solo ladri e mafiosi in funzione pubblica ! Aiutati e supportati dai loro amici - Giudici, Magistrati, Amministratori !) PUÒ derubarvi comodamente del bene acquistato, perchè il GIUDICE  "DESIGNATO" non vede alcun SPUNTO per fare proseguire le "INDAGINI" da parte del P.M. e ... nonostante il pericolo creato in casa URICCHIO, non vede.... la ".. sussistenza del DOLO TIPICO"  Insomma tutti gli elementi e le prove fornite dal Sig. Paolo URICCHIO,  per questo GIUDICE DI MATERA "...non offrono spunti e non consentono di sostenere efficacemente l'accusa".

 

CORDIALI SALUTI dalla MALAGIUSTIZIA ITALIANA  e dall' EPICENTRO della REPUBBLICA DELLE BANANE !

Percio, 

NON DIMENTICATE !  Questo sito serve solo come avvertimento ! Non tornate più in queste zone ! Per derubarvi faranno del tutto (scriveranno il falso, collaboreranno, vi metteranno in pericolo, vi deruberanno, vi  tradiranno (sindaci, magistrati, Giudici, tutti !).  Queste , ancora oggi, sono zone pericolosissime ! Se poi volete anche voi subire le stesse cose e costruire un sito web per spiegarle, certamente  nessuno potrà impedirvelo !

 

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Tutta la storia di questa tragedia dovuto alla decisione degli URICCHIO di acquistare proprietà a POMARICO (MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito

WEB    http://www.uricchio.de

 

NOTIZIA ANSA

del

2007-02-26 14:17

INCHIESTE SU MAGISTRATI LUCANI, 13 INDAGATI

CATANZARO - Potrebbero avere rapidi sviluppi le quattro inchieste condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sulla magistratura lucana, in cui sono indagate, complessivamente, 13 persone, tutte della Basilicata. I magistrati coinvolti nelle inchieste - secondo quanto scrive il Corriere della Sera - sono cinque: il nome di Rosa Bia, infatti, si aggiunge a quelli dei procuratori della Repubblica di Potenza e Matera, Giuseppe Galante e Giuseppe Chieco; del presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, e del sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Felicia Genovese. Nei confronti del giudice Bia s'ipotizzerebbe il reato di abuso d'ufficio.

Le quattro inchieste, condotte dal sostituto procuratore di Catanzaro Luigi de Magistris, fanno riferimento ad una serie di presunti illeciti che sarebbero stati commessi per realizzare specifici interessi nei settori bancari, turistici e sanitari. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, abuso d'ufficio, corruzione in atti giudiziari, appropriazione indebita e truffa. Una parte dell'inchiesta - secondo quanto si è appreso - riguarda presunti rapporti tra esponenti della magistratura, della politica e della sanità, ed in particolare dell'Azienda ospedaliera S. Carlo di Potenza, il cui direttore generale è Michele Cannizzaro, marito del pm Felicia Genovese; ed, inoltre, presunti rapporti di alcuni dei magistrati indagati con la Banca popolare del Materano, con avvocati e politici.

Uno dei filoni d'inchiesta è rappresentato dai presunti interessi del procuratore Chieco nella realizzazione del villaggio turistico Marinagri di Policoro (Matera), che ha un valore stimato di circa quattrocento miliardi di vecchie lire. Chieco si sarebbe reso responsabile - secondo l' ipotesi investigativa - di una serie di omissioni nell'inchiesta che era stata avviata dalla stessa Procura della Repubblica di Matera sui presunti illeciti nella costruzione della struttura. Nell'inchiesta che riguarda il Marinagri sono indagati anche un ex colonnello dei carabinieri, Pietro Gentili, oggi in congedo dall'Arma e responsabile della sicurezza della società che sta realizzando il villaggio, ed il rappresentante legale della stessa società, Vincenzo Vitali.

INDAGATO ANCHE UN SENATORE
C'é anche il senatore di Alleanza nazionale Emilio Nicola Buccico tra gli indagati. Nei suoi riguardi sono ipotizzati i reati di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale. Reati che sarebbero stati commessi all'epoca in cui l' uomo politico non era senatore ma faceva parte del Consiglio superiore della magistratura. In tale veste avrebbe garantito coperture al presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, indagata in un altro filone dell'inchiesta in relazione alla concessione in suo favore di un mutuo da parte della Banca popolare del materano. Mutuo che sarebbe stato concesso con un trattamento di favore. Le inchieste sono condotte da alcuni mesi dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, competente ad istruire i procedimenti penali in cui sono indagati magistrati in servizio nel Distretto giudiziario della Basilicata.

INTRECCI CON INDAGINI SU REGIONE
In altre indagini connesse a quelle sui magistrati del Distretto della Basilicata sono indagati dalla Procura della Repubblica di Potenza l'ex e l'attuale presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico (Ds) e Vito De Filippo (Dl) dei quali nel giugno scorso la procura potentina ha chiesto il rinvio a giudizio. Il processo é in corso davanti al tribunale di Potenza. Le indagini sono state avviate dopo che il gip del Tribunale di Potenza ha disposto, per la parte che riguardava i magistrati, la trasmissione alla Procura della Repubblica del capoluogo calabrese degli atti riguardanti la decisione del sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Felicia Genovese, di chiedere l'archiviazione di un procedimento nei confronti dell'ex presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, omettendo di astenersi a causa degli interessi nella vicenda del marito, Michele Cannizzaro. In tal modo, secondo quanto viene ipotizzato dalla Procura di Catanzaro, Felicia Genovese avrebbe favorito il marito, nominato in concomitanza con le indagini direttore generale dell'ospedale San Carlo di Potenza, ed un danno alla persona offesa, Giuseppe Panio. La richiesta di archiviazione sarebbe stata fatta da Felicia Genovese poco prima della nomina del marito a direttore generale dell'Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, nomina decisa dalla stessa Giunta sulla quale il magistrato stava indagando. Il bando per la nomina del direttore generale dell'ospedale di Potenza è stato pubblicato il 18 giugno del 2004; il 29 giugno successivo Felicia Genovese ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale ed il 22 luglio successivo Cannizzaro ha presentato domanda per il posto di direttore generale. Cannizzaro, al fine di rimuovere l'incompatibilità con la carica di direttore generale cui aspirava, si è anche sospeso dalla direzione dell'ambulatorio di fisiokinesiterapia 'Camillo Genovese'. Il 23 luglio del 2004 Felicia Genovese ha chiesto di astenersi da tutti i fascicoli in cui era coinvolta la Giunta regionale della Basilicata per ragioni di incompatibilità. La nomina di Cannizzaro a direttore generale dell'Azienza ospedaliera San Carlo di Potenza è stata decisa il 31 luglio del 2004.

SENATORE, NON SO NULLA
"Non so nulla": così il senatore di Alleanza nazionale, Emilio Nicola Buccico, avvicinato a Matera, ha commentato la notizia del suo presunto coinvolgimento nell' inchiesta. Il nome di Buccico come possibile indagato emerge dal fatto che il senatore del centrodestra è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura e, dal 1997, presidente per diversi anni del Consiglio nazionale forense. Nelle settimane scorse, Buccico è stato designato dalla Casa delle libertà a candidato sindaco di Matera, nelle elezioni in programma nella prossima primavera.

GALANTE, ASSOLUTAMENTE ESTRANEO 
"Affermo la mia più assoluta estraneità ai fatti riferiti ai tre temi di indagine" che fanno parte dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sui magistrati lucani: lo ha detto all'ANSA il Procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante. "Come persona, e come procuratore della Repubblica di Potenza - ha aggiunto Galante - sono assolutamente estraneo a qualsiasi trama occulta, o a qualsiasi gioco di potere, che abbia interessato la sanità in Basilicata, o la Banca popolare del materano, o i megavillaggi turistici, in particolare la società 'Marinagri' con sede in Policoro (Matera)". Galante, inoltre, ha annunciato di voler "tutelare il mio nome e la mia funzione nei confronti di chiunque continui a perseguire i segni di delegittimazione in mio danno".

 

OPPURE anche questo, del 26.02.2007, apparso su

"CORRIERE della SERA"

Affari segreti, maxi inchiesta in Basilicata,

Giudici, politici, funzionari pubblici sotto accusa. «Corruzione su sanità, turismo, finanza»

CATANZARO — I danni si stanno quantificando in Calabria, ma l'epicentro di questo terremoto è in Basilicata. Ed è il sisma più grave dell'ultimo quarto di secolo, dopo quello del 1980, perché è il più terribile esempio della rottura del «patto» tra cittadini e istituzioni, tra governati e governanti, senza il quale non si va da nessuna parte. Il mito della Lucania Felix, semai avesse un fondamento, è finito. Non regge più. Nemmeno come espediente mediatico. Lo dicono i fatti sui quali sta indagando la procura di Catanzaro, che ha messo sotto inchiesta i vertici della magistratura lucana, alti gradi delle forze dell'ordine, politici e funzionari pubblici, tutti indagati per gravissimi reati: truffa e corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d'ufficio, anche a fini patrimoniali, appropriazione indebita. Accuse che suonano ancor più pesanti e incredibili perché rivolte, a vario titolo, a Giuseppe Galante, procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Potenza e al suo vicario, Felicia Genovese. A Giuseppe Chieco, procuratore capo di Matera, a Iside Granese e Rosa Bia, presidente e giudice del tribunale di Matera, e all'ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili, in qualità di capo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Potenza. E poi all'ex presidente della giunta regionale lucana, oggi sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico (Ds), e all'ex assessore regionale alla Sanità, oggi presidente della giunta, Vito De Filippo (Margherita). Insieme con loro, una sfilza di funzionari pubblici, dagli uffici comunali e provinciali a quelli ministeriali. L'inchiesta, condotta da Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, è coordinata dal pm Luigi De Magistris, che da un po' di tempo, va detto subito e magari a futura memoria, ha il «privilegio» dell'attenzione di decine di parlamentari, impegnati in continue interrogazioni su di lui, nonostante, o forse proprio perché, le sue inchieste non abbiano finora trascurato né la destra, né la sinistra

I principali temi d'indagine sono tre e riguardano le Asl lucane, la Banca popolare del Materano (del gruppo Banca popolare dell'Emilia Romagna) e i megavillaggi turistici, in particolare «Marinagri», che stanno sorgendo sulla costa jonica lucana con il contributo di fondi pubblici, erogati dal Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), per centinaia di milioni di euro. Il filone-sanità viene aperto in seguito alla denuncia dell'ex direttore dell'Asl di Venosa, Giuseppe Panio, che accusa Bubbico e De Filippo di averlo ingiustamente «licenziato» per far posto a Giancarlo Vainieri, considerato vicino a Bubbico e ai Ds. Il pm è Felicia Genovese, che per due volte chiede l'archiviazione, non accolta dal gip di Potenza, Iannuzzi. Poiché però Genovese è anche la moglie di Michele Cannizzaro, che verrà nominato direttore dell'ospedale San Carlo di Potenza dagli stessi politici per i quali il pm Genovese aveva chiesto l'archiviazione, si fa strada il dubbio che la vicenda non sia solo il frutto di una sequela di coincidenze. E infatti secondo gli investigatori di Catanzaro la faccenda non è da archiviare, ma, al contrario, merita. La Banca del Materano, invece, inguaia il presidente del tribunale di Matera, Iside Granese. Secondo l'accusa, l'istituto di credito è governato da «un comitato d'affari occulto e parallelo, che gestisce in maniera clientelare il credito a discapito dell'azionariato e dei risparmiatori e assicura ai clienti più privilegiati guadagni eccezionali e perdite rimborsate». Un esempio «forte» è proprio quello del giudice Granese, che ottiene un mutuo di 620 mila euro per vent'anni al tasso fisso del 3 per cento con una garanzia di 1.240.000 euro su un immobile che ne vale appena 150 mila (tra l'altro acquistato due mesi prima di stipulare il mutuo) e una linea di credito che raggiunge i 430 mila euro con la sola garanzia della propria firma.

E tuttavia Granese tratta cause che coinvolgono la banca e il suo ex presidente Attilio Caruso. E in una di queste pronuncia il fallimento, per un credito di circa 50 mila euro, della società Anthill, di Nicola Piccenna, che poi è diventato il suo «grande accusatore». Mentre l'altro giudice, Rosa Bia, benché cognata del direttore della società di riscossione tributi «Ritrimat», controllata dalla Banca del Materano, tratta cause in cui è parte la stessa Ritrimat. Le denunce per queste vicende sarebbero state sistematicamente archiviate dal procuratore Chieco, che avrebbe agito alla stessa maniera anche per le denunce contro l'ex colonnello Gentili e il procuratore Galante, relative a Marinagri. E questo perché Chieco, oltre a essere interessato a una villetta di Marinagri, temeva che i colleghi di Potenza potessero «ricordarsi» di avere tra le mani una ventina di procedimenti a suo carico, risalenti a quando era pm a Bari.

Carlo Vulpio,26 febbraio 2007

 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

DALLA BASILICATA, del 26.02.2007

Cinque i giudici indagati. La difesa: «accuse infondate»

MATERA - C'è anche Rosa Bia, giudice del Tribunale di Matera, tra i magistrati indagati nell’ambito delle inchieste condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sui presunti rapporti illeciti tra ambienti giudiziari ed esponenti politici lucani.
Sono cinque, dunque, i magistrati coinvolti nelle indagini. Il nome di Rosa Bia, infatti, si aggiunge a quelli dei procuratori della Repubblica di Potenza e Matera, Giuseppe Galante e Giuseppe Chieco; del presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, e del sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, Felicia Genovese.
Nei confronti del giudice Bia s'ipotizzerebbe il reato di abuso d’ufficio.

GRANESE: ACCUSE INFONDATE
«Si tratta di accuse infondate»: è il commento della Presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese, alle notizie sull'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro su alcuni magistrati e uomini politici lucani. «Sono accuse infondate – ha spiegato Granese – poiché è vero che ho contratto un mutuo, ma ipotecario, a un tasso agevolato, con la Banca popolare del Materano, per l’acquisto e la ristrutturazione di un immobile in Matera che adesso ha un valore superiore. Quanto alle inchieste che riguardano l'istituto di credito mi sono astenuta dal conoscere le controversie riguardanti la stessa Banca, rimettendo in passato gli atti al Presidente della Corte di Appello di Potenza. Quest’ultimo, con un provvedimento del febbraio 2006, mi ha autorizzato a occuparmene, deducendo che fra me e la banca non vi è un credito litigioso e che, comunque, lo stipendio di un magistrato garantisce a tutti gli effetti il pagamento delle rate».
Quanto alla vicenda legata al Consorzio Anthill, la Presidente del Tribunale di Matera ha detto di aver querelato l'allora amministratore della società, astenendosi dal conoscere ogni controversia in cui lo stesso è implicato.

L'IPOTESI: CASO INSABBIATO
Giuseppe Chieco, avrebbe insabbiato l’inchiesta avviata dal suo ufficio sui presunti illeciti nella realizzazione del villaggio turistico Marinagri di Policoro, omettendo di effettuare la necessaria attività investigativa. E’ l'accusa che la Procura della Repubblica di Catanzaro contesta al procuratore della Repubblica di Matera.
Il mancato completamento dell’inchiesta aveva consentito ai titolari dell’investimento di ottenere un finanziamento da parte del Cipe di quasi 26 milioni di euro, che in un primo tempo era stato bloccato.
Nei confronti di Chieco vengono ipotizzati i reati di concorso in abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato. L'inchiesta trae origine dalla presunta irregolarità nella realizzazione del villaggio per il fatto che una parte dell’area interessata dalla costruzione della struttura sarebbe stata di proprietà demaniale. Fatto, quest’ultimo, che non avrebbe impedito il rilascio delle concessioni edificatorie per la realizzazione del villaggio grazie alla collusione di funzionari del Comune e dell’Ufficio del demanio di Matera.
Gli illeciti nell’iter per la realizzazione del villaggio furono oggetto di un’informativa da parte della Guardia di finanza al procuratore Chieco, il quale, però, non avrebbe effettuato l’attività investigativa necessaria per l'accertamento della prova. Lo stesso Chieco, inoltre, successivamente ha chiesto l’archiviazione del procedimento.
Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura di Catanzaro, il procuratore Chieco, nel periodo in cui si sono svolte le indagini preliminari, avrebbe espresso l’intenzione di acquistare un immobile all’interno del villaggio, effettuando anche una visita nel cantiere della struttura. Circostanza riscontrata in una relazione riservata inviata da Chieco al procuratore generale di Potenza a seguito di un esposto anonimo presentato nei suoi confronti.
Secondo i magistrati della Procura di Catanzaro, la condotta del procuratore Chieco sarebbe stata finalizzata ad insabbiare l'inchiesta sulla realizzazione del villaggio consentendo l'impunità dei soggetti coinvolti e lo sblocco del finanziamento da parte del Cipe.

26/2/2007

 

NOTA di PAOLO URICCHIO, del 01.03.2007

SPERIAMO PROPRIO CHE NON SIA L'ENNESIMA E GRANDISSIMA "BOLLA DI SAPONE" ITALIANA !

 

 

 

 

 

 

 

 

GLI ALTRI BENEFICIARI E COMPLICI ESECUTORI CHE OPERANO NEL SILENZIO  ...

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Ecc.

 

Tutta la storia di questa tragedia, in un prologo tre atti e un epilogo,  dovuto alla decisione della famiglia  URICCHIO di acquistare proprietà a POMARICO (Provincia di MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito

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