POMARICO, (carta geografica) (PROVINCIA DI MATERA) Basilicata
Pomarico (MT) (informazioni su Pomarico)
A Pomarico, per rubare e per commettere reati in funzione pubblica, il "Sindaco" e i suoi amici, i nuovi Padroni e Padrini in Italia, i ladri e veri mafiosi, usano da sempre un'arma infallibile :
e se questo non basta ? Chiaro, usano " La variante !" (A Viale Kennedy e ovunque a Pomarico. Tra poco vi spiegheremo alcuni dettagli ! E se la variante non basta ? Presenteranno il 1980 la variante generale ! E dopo la variante generale ? Forse il 2015 la variante generalissima e decorata ? Con la fascia tricolore ?)
Nelle loro azioni vengono comunque aiutati e supportati anche
dai paesani Materani e dai cugini Potentini in "funzione pubblica " !
Fonte: Gazzetta
giuridica Giuffrè ItaliaOggi n. 16/1997
Documenti – Giurisprudenza civile
L’espropriazione per pubblico
interesse (3288/849)
La
carenza del potere espropriativo determina illiceità permanente
dell’occupazione acquisitiva, rilevante
ai fini del tempestivo esercizio del diritto alla restituzione o al risarcimento
(Cass. Sez. un, 4 marzo 1997, n. 1907)
(Omissis) 2. Con il primo motivo il Comune di …. (altri
ladri in funzione pubblica!) deduce violazine e/o falsa applicazione dell’art. 13 I. 25
giugno 1865, n. 2359 dell’art. 113 c.p.c., nonchè omessa, sufficiente,
contraddittoria motivazione su punti decisivi della controversia.
Premesso che la corte di appello, stigmatizzando il fatto che fosse il
comune stesso a contestare le proprie delibere, pretendendo di trarre vantaggio
da invalidità che esso aveva determinato, operava un giudizio etico-equitativo
e non un giudizio secondo diritto, lamenta il ricorrente che non sia stata
dichiarata la prescrizione del diritto al risarcimento del danno
postochè la relativa azione era stata proposta il 18 ottobre 1986 e
quindi oltre il quinquennio dalla data (definitivamente indicata nel 2 giugno
1980) di ultimazione dell'opera pubblica, senza che il dies a quo del termine
prescrizionale potesse esser differito alla scadenza (marzo 1983)
dell'occupazione d'urgenza: infatti la dichiarazione di pubblica utilità
dell'opera, priva della fissazione dei termini prescritti dall'art. 13 I n. 2359
del 1865, era da considerarsi emessa in carenza di potere e tale vizio si
comunicava al provvedimento di occupazione d'urgenza, conseguentemente inidonio
a tener ferma una situazione di legittimità della sottrazione del bene fino
alla propria scadenza e quindi a far decorrere solo da tale momento la
prescrizione del diritto al risarcimento. …..
…. La prefissione dei termini iniziali e finali
per l’esecuzione dei lavori e per lo svolgimento delle procedure espropriative,
imposta dal predetto art. 13 con evidente finalità di garanzia, per non
lasciare il bene del privato indefinitamente esposto alla vicenda ablatoria, è
condizione fondamentale ed indefettibile, la cui mancanza implica che la stessa
dichiarazione di pubblica utilità avvenga in carenza di potere e sia pertanto
inidonea ad affievolire la pienezza del diritto soggettivo del privato.
….è stato ritenuto da queste sezioni unite che la
patologia dell’una fase si estenda all’altra e che perciò sia contestabile
davanti al giudice ordinario (quello di Matera ?
Quello designato e senza nome e cognome ? hahahahah !) e disapplicabile
da quest’ultimo, il decreto di occupazione temporanea emanato in presenza di
dichiarazione di pubblica utilità priva dei termini di cui all’art. 13 (Cass.
N. 1354 del 1971); Cass. N. 191 del 1987; Cass. N. 4116 del 1988; Cass. N. 5240
del 1993)….
... Nel caso in esame, poi, la soluzione negativa è tanto più certa in quanto l'ultimo atto (la rotatoria !) pretesamente integrativo della serie dei termini mancanti, è addirittura successivo all'ultimazione dell'opera pubblica.
……L’orientamento giurisprudenziale
dell’occupazione appropriativa è contrassegnato, infatti, da un’importante
precisazione, nel senso che tale fenomeno non è quello indeterminato e generico,
dell’apprensione sine titulo
da parte di un ente pubblico (Nota: come specificato dalla Prefettura di
Matera!)
per qualsivoglia ragione e fine, di un bene del privato, bensì un fenomeno
specifico, caratterizzato quale suo indefettibile punto di partenza da una
dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e quale suo indefettibile punto
di arrivo dalla realizzazione dell’opera medesima, nonché dall’inserimento
tra questi due poli, di una attività esecutiva manipolatrice
del bene altrui……. posta in essere in deviazione dal modello di
comportamento dettato dalle leggi in materia (così testualmente, Cass., sez. un.,
n. 3940 del 1988). In altre parole, non è la mera attività di costruzione o
manipolazione del suolo, da parte
di un ente pubblico, che giustifica il sacrificio… del diritto del privato in
omaggio ad una presunta posizione preminente riconosciuta dall’ordinamento
all’autore della costruzione o manipolazione, ma, affinchè un sacrificio si
verifichi, occorre, ante omnia, ...
…. Che a detta attività sia attribuito un vincolo di scopo e cioè di rispondenza in concreto ad un fine di pubblica utilità (Nota: Mancanza di marciapiedi , rivalutazione del territorio e le rotatorie a Pomarico ? !) – valutazione che va previamente compiuta dall’amministrazione (!) e si sostanzia, appunto, nell’atto di dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, pur non assistita da un titolo ablatorio, da luogo per un verso all’occupazione acquisitiva e per altro verso ad un illecito istantaneo, giacchè l’accennato vincolo di scopo rende giuridicamente irreversibile (al di là della irreversibilità insita nella materiale manipolazione) la trasformazione del fondo e nel contempo esclude che vi sia una antigiuridicità da far cessare, come è carattere essenziale dell’illecito permanente, esistendo, al contrario i diritto-dovere dell'aministrazione di mantenere l’opera dichiarata di pubblica utilità (Cass. N. 6425 del 1984; Cass. N. 3243 del 1979); così, in assenza di quella previa e fondamentale dichiarazione, non si produrrà il fenomeno dell’occupazione acquisitiva (Cass. N. 4477 del 1992) né portrà negarsi il carattere permanente dell’illecito (Cass., sez. un., n. 3963 del 1989; Cass., sez. un. N. 6954 del 1988), con evidenti implicazioni sia in punto di prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante dal protrarsi dell’illecita occupazione (Cass., sez. un., n. 3963 del 1989) sia in punto di esperibilità delle azioni reipersecutorie a tutela della non perduta proprietà ( sentenza ultima citata, nonché Cass……
(Guardate allora come a Pomarico, Provincia di Matera, Basilicata il "Sindaco", i suoi tecnici e i suoi amichetti hanno transformato e manipolato i suoli nella zona per la Legge 167. - Rimarrete a bocca aperta su quello che sanno fare i nuovi italioti!). Per visionare la zona usa Google Street View ! Le coordinate della zona: N 40°31'41.59, E 16°31'46.09)
LE CASE SOCIALI, elettrificazione della zona per la legge 167
Contro le considerazioni ora svolte, e contro le conseguenze che ne sono state tratte, non è possibile obiettare che nella specie, seppure inficiata dalla carenza dei termini, una preventiva valutazione della pubblica utilità dell'opera vi sarebbe stata.
Tale valutazione non è un fatto purchessia, ma si affida ad un atto tipico, che non può prescindere dai suoi caratteri essenziali, fra i quali, come si è detto, una risalente e consolidata giurisprudenza annoverà la prefissione dei termini di cui all'art. 13 della legge fondamentale. Se la mancata prefissione dei termini, secondo la richiamata giurisprudenza, priva l'atto dell'efficacia degradatoria del diritto soggettivo, ciò significa che tale carenza formale, lungi dall'essere secondaria e superabile, coinvolge l'atto nella sua stessa capacità regolativa del rapporto fra autorità e libertà ed ha rilevanza, quindi, proprio con riguardo ai temi che sono stati sopra considerati.
Intanto questa arma infallibile per rubare, (esproprio
per pubblica utilità !) la usano già dal primo momento a Pomarico,
sbaragliando i cittadini indifesi e riuscendo così ad appropriarsi indebitamente
della proprietà altrui.
In sostanza la sentenza della Corte di Cassazione dice, che l'ente pubblico deve prima comunicare al privato quello che vuole fare (l'opera pubblica = strade, marciapiedi etc ). Deve avviare le procedure espropriative, deve portare a termine i lavori in tempi ragionevoli, affissando gli appositi cartelli sul cantiere che indicano chiaramente la data di inizio e termine dei lavori, a quanto ammonta la spesa, chi sono i responsabili etc. E, alla fine si deve davvero trattare di un'opera di pubblica utilità (che nè rivaluta il territorio !!). E deve, naturalmente, risarcire il privato.
Se non c'è l'atto e non c'è alcun risultato positivo (nota: solo scempi e furti !) è evidente che si tratta solo di ladri e mafiosi in " funzione pubblica" ! Se poi il Giudice Materano non vede nemmeno il dolo tipico e il furbacchiotto di Matera, il Magistrato Salvatore Colella, chiede l'archiviazione della denuncia, è ancora molto più chiaro con quale tipo di gentaglia si ha a che fare in queste zone !
Nota: È solo tuo quello che hai comprato, pagato e che puoi dimostrare di averlo fatto. Tutto il resto è arbitrio e abusivismo ! Sono furti, scippi, atti criminali e come li vogliamo definire..
Tra poco vi spiegheremo cosa hanno combinato i nuovi
Padroni e Padrini a
Pomarico (Provincia di Matera, Basilicata !
Intanto: Hanno derubato
Il Sig. Taurisano
Il
Sig. De Pascale Alfredo e la sua famiglia
Il Sig. De Cicco
La Signora Bianca
Il Sig. Dicanio Domenico
E tantissimi altri cittadini (per costruire un altro
scempio a Pomarico – p.e. la circonvallazione –
Ecco subito un esempio !
Il Sig. Dicanio Domenico e la sua famiglia posseggono, nella zona destinata alla Legge 167 a Pomarico (La zona dove sorge il "nuovo centro" ), un terreno di ca. 5.000 mq. Il "Comune", cioè i ladri ed i mafiosi, gli strappano la proprietà! Il Dicanio si deve accontentare di una indennita di "esproprio" di 200 vecchie lire al mq. Vale a dire 1.000.000 (un milione) per 5000 mq.
Per protestare contro questo atto vessatorio perpetrato dal "Comune di Pomarico", gli anziani coniugi Dicanio si recano quasi tutti i giorni a piedi, e con le sedie in mano, dal Centro di Pomarico (Palazzo Marchesale e sede centrale di "Cosa Nostra") al "Nuovo Centro" " (ca. 3 km). Si siedono di fronte alle case che il "Comune" ha fatto costruire sulla loro proprietà e piangono per ore e ore le loro sciagure.
Altro esempio a Pomarico:
IL Sig. Taurisano possedeva una proprietà nella stessa zona (ca. 15.000 mq). Il "Comune", nelle vesti dell'allora Sindaco, il ladro Mancini ed i suoi complici, lo derubano della proprietà senza atto di esproprio e quindi senza elargigli alcun risarcimento.
Il Sig. Taurisano si ribella, denuncia, protesta. La causa si protrae per 25 anni dinnanzi al Tribunale di Matera. Nel frattempo il Sig. Taurisano muore d'infarto ! Con il cuore spezzato !. Il "Comune" intanto trasforma i suoli del Taurisano in edificabili e li vende a dei privati, incassandone il prezzo di mercato. Chiaro ! Gli eredi Taurisano ottengono, al termine della causa civile durata 25 anni una sentenza di condanna del Comune di Pomarico ed il diritto al risarcimento dei danni subiti.
IL colmo della beffa però deve ancora arrivare, poichè si scopre che il "Comune" non è nelle condizioni di far fronte al risarcimento definito nella sentenza, i soldi ottenuti dalla vendita dei terreni sono scomparsi senza lasciare traccia nei bilanci ed il Comune stesso dovuto all'inettitudine ed alla disonestà di sindaci, assessori e consiglieri comunali susseguitisi negli anni, ma sempre legati al mafioso ex sindaco Mancini, hanno portato il comune vicino alla bancarotta.
IL colmo del colmo ? I nuovi proprietari, ognuno di loro, per costruire sulla proprietà del Sig. Taurisano, ottengono dalla Regione Basilicata (dai cugini Potentini) il "Pacchetto casa". Vale a dire 50 milioni di Lire a testa per costruire su una proprietà dove non si può dimostrare di esserne il legittimo proprietario. Roba da matti ! Oggi, 2009, tutte queste case e appartamenti non sono accatastate e non c'è l'atto notarile per motivi di legittima proprietà dei terreni.
La morale della storia è sempre la stessa: A Pomarico i rappresentanti delle amministrazioni pubbliche se ne sono sempre infischiati delle leggi e dei doveri derivanti dalle cariche che rivestono o rivestivano, ed hanno continuato a rubare i soldi dello Stato, a sottrarre in maniera fraudolenta le proprietà ai privati commettendo innumerevoli reati a scapito dei cittadini che avrebbero dovuto tutelare e rappresentare.
Lasciatemi dire, che l'indegna rappresentazione fornita da questi giullari di corte pronti a vendersi la dignita e quant'altro per il denaro ed il potere, sono uno spettacolo ributtante che una società civile non dovrebbe accettare ma bensì perseguire con ogni mezzo.
Mah... che abbia preso un abbaglio.... forse che l'Italia non sia annoverata fra le società civili ? Ma se il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, riceve con tutti gli onori un furfante come il Sindaco di Pomarico, Mario Mancini....... lascio a voi giudicare.
Altro esempio:
Il macello al cimitero di Pomarico ......
Il cimitero di Pomarico viene ampliato. Il Vice-Sindaco costruisce, senza atto espropriativo, su una proprietà strappata ad una anziana Signora che risiede a Milano, una cappella familiare con 70 loculi. Questi locuculi li vende poi singolarmente a privati, al prezzo di 4 milioni l'uno.
Il prefetto che dovrebbe controllare ? (Sta comodissimo a Matera !)
Il magistrato che dovrebbe indagare, prendere dei
provvedimenti e cercare di mettere qualcuno in galera ? (Il furbacchiotto
materano ha
chiesto l’archiviazione dopo tre anni di indagini !)
Il catasto di Matera ? Il controllo del territorio ?
A cosa servono allora queste sentenze ? La Legge in
Italia ? Lo statuto comunale ?
Buttiamo tutto via e iniziamo da capo ?
E i
ladri ? I mafiosi pubblici al "servizio" dei cittadini ?
Serve un esame di coscienza per superare il proprio,
recente, passato. Non basterà un colpo di spugna .
Perché ? Perché – fino ad oggi – nessuno paga
in Italia per questi reati.
Allora ? Andate pure avanti con vostri famosi baci e
abbracci (li ricordate i famosi abbracci?) Nel caso dei pentiti sono riusciti semplicemente a
delegittimarli dicendo che hanno dei precedenti penali. Ma nel caso della
famiglia Uricchio cosa hanno da dire ? Niente ! Appunto, c’è un totale,
imbarazzante, silenzio da parte delle istituzioni.
Sono consapevole che prima di me, schiacciati dal sistema, sono già falliti in tanti. Resta solo questo nuovo mezzo di informazione per documentare la meschinità e renderla pubblica.
Molte persone sognano di porter lottare per i loro ideali e per un mondo migliore, però sono in pochi ad avere il coraggio di farlo davvero, perchè il rischio che si corre è altissimo.
PROSEGUIREMO QUESTA PAGINA CON
GLI ALTRI BENEFICIARI E COMPLICI ESECUTORI CHE OPERANO NEL SILENZIO ...
Ecc.
Tutta la storia di questa tragedia, in un prologo tre atti e un epilogo, dovuto alla decisione della famiglia URICCHIO di acquistare una proprietà a POMARICO (Provincia di MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito
Leggete per favore quest'altra:
La Cassazione civile (Sezione I, sentenza
11 novembre 2003 n. 16904, Ric. L. c. Comune di Pomarico ) ha esaminato
l'ipotesi in cui, dopo la dichiarazione di pubblica utilità, l'opera cui
l'espropriazione è preordinata divenga impossibile, rispondendo al quesito
circa la prescrizione del diritto alla retrocessione del bene espropriato.
La normativa di riferimento
E' possibile che la realizzazione dell'opera prevista nella dichiarazione
di pubblica utilità divenga giuridicamente impossibile, o per effetto della
scadenza del termine di inizio ed ultimazione delle espropriazioni e dei lavori
indicato nell'atto che dichiara l'opera stessa di pubblica utilità, o per
effetto di un mutamento nelle scelte di politica
urbanistica che si sostanzino nella formale manifestazione della volontà
dell'amministrazione pubblica di non utilizzare il bene per gli scopi cui
l'espropriazione era finalizzata. La retrocessione era prevista dall'art. 63 L.
25 giugno 1865, n. 2359, per il quale "fatta l'espropriazione, se l'opera
non siasi eseguita e siano trascorsi i termini a tal uopo concessi o prorogati,
gli espropriati potranno domandare che sia dall'Autorità giudiziaria competente
pronunciata la decadenza dell'ottenuta dichiarazione di pubblica utilità, e
sieno loro restituiti i beni espropriati, mediante il pagamento del prezzo che
sarà determinato nel modo indicato dall'art. 60 della presente legge". Gli
artt. 46 e 47 del D.P.R. 8 giugno 2001 ,
n. 327 (T.U. sulle espropriazione per pubblica utilità) disciplinano,
rispettivamente, l'ipotesi di retrocessione totale o parziale.
La decisione
La Cassazione ha affermato che, se la realizzazione dell'opera prevista nella
dichiarazione di pubblica utilità divenga giuridicamente impossibile, in un
momento anteriore all'emanazione del decreto di esproprio, il termine di
prescrizione del relativo diritto alla retrocessione totale, decorrere dal
giorno dell'emanazione del decreto. Ciò in quanto, secondo l'articolo 2935 c.c.,
la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere
fatto valere e, nel caso di retrocessione, al proprietario dell'immobile
espropriato, ma non utilizzato per la realizzazione dell'opera pubblica, a causa
di un fatto verificatosi ex post, viene riconosciuto da subito un diritto
potestativo di riacquisto del bene. L'esercizio di tale diritto non fa venire
meno il precedente acquisto coattivo risolvendo la relativa espropriazione, ma
ne postula la perdurante operatività. In altri termini, non ne elimina gli
effetti, ma ne produce di nuovi e parzialmente contrari, ponendo solo le
condizioni per un nuovo trasferimento a titolo derivativo con effetto ex nunc.
(Cassazione Civile, Sent. 11/11/2003, n.16904)
(News pubblicata su autorizzazione di www.leggiditalia.it)
(Data: 13/01/2004 - Autore: www.leggiditalia.it)
PROSEGUIREMO QUESTA PAGINA CON
GLI ALTRI BENEFICIARI E COMPLICI ESECUTORI CHE OPERANO NEL SILENZIO ...
Ecc.
Tutta la storia di questa tragedia, in un prologo tre atti e un epilogo, dovuto alla decisione della famiglia URICCHIO di acquistare proprietà a POMARICO (Provincia di MATERA), Meridione d'ITALIA, per tornare nel paese NATIVO sul sito
QUESTA PAGINA È IN ALLESTIMENTO !