PAOLO URICCHIO –
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PREFETTURA DI
MATERA
c.a. del Prefetto
I-75100 MATERA, Italia München, li 14.04.2004
QUI: ISTANZA
/ DENUNCIA
Riferimento: Vostra del 04.01.2001 (Proto 2124/14.3 GAB) e del
17.01.2002 (1413.14.3 GAB fasc. 6685)
Scopo e motivo: Massiccia speculazione urbanistico-edilizia nelle aree di maggiore
pregio della Provincia di Matera, pilotata dalle “Pubbliche Amministrazioni”
del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera a beneficio di soggetti
privati in ”funzione” pubblica.
Risultato: Deficit di bilancio di 20 - ? miliardi di vecchie Lire che vanno a
gravare sui contribuenti. Ingenti danni causati a soggetti privati.
Questo
caso : Abbraccia le seguenti tematiche:
Corruzione e concussione, favoreggiamento. Pericolosità stradale, furti,
minacce, abuso di potere. Situazione
catastale preoccupante. Omicidio colposo del proprietario. Omissione in atti
d’ufficio. Carabinieri che non protocollano furti e reati. La Procura di Matera
che non indaga. Tanti cittadini colpiti. Il sistema sembra avere la copertura
politica ed appare istituzionalizzato.
Gentile Ministro,
ringraziandola della cortese risposte in Rif. di seguito riteniamo opportuno a nome mio e dei componenti la mia famiglia, chiarire alcuni aspetti fondamentali del caso, di cui non abbiamo trovato riscontro nelle Sue lettere:
Citiamo dalle Sue lettere il concetto minimalista
di “occupazione di terreno”,
uno degli aspetti del caso, che come potrà constatare dal CD esplicativo
allegato coinvolge due Amministrazioni (comunale e provinciale) che nella
figura de suoi maggiorenti hanno
defraudato investimenti privati per interessi di cui e’ necessario chiarirne
gli scopi, se a favore della comunità o come da prove lampanti in ns. possesso
per interessi privati.
Siamo restii a sposare la tesi che l’occupazione
abusiva del terreno della famiglia Uricchio, la strategia intimidatoria nei
confronti dei componenti della stessa da parte della Pubblica Amministrazione
locale, l’impedimento dello sviluppo degli investimenti effettuati dagli stessi
attraverso atti pubblici pilotati da interessi privati e per finire la morte di
un componente della famiglia Uricchio per cause colpose da imputarsi alle
Amministrazioni stesse, rappresentano come cita Lei una controversia fra un
privato e l’Amministrazione comunale di Pomarico.
Riteniamo comunque che le prove degli illeciti
pubblici a tutela di interessi privati orientati alle speculazioni edilizie, la
corruzione o/e la concussione dovrebbero essere oggetto di controllo da parte
di qualsiasi ente di stato messo al corrente dei fatti e ci corregga se
sbagliamo ma il Prefetto di Matera copre anche una carica istituzionale
fondamentale della Repubblica Italiana,
pertanto ci sembra lecito aspettarsi qualcosa di più che una lavata di mani
epistolare da questo organo di controllo preposto e da chi lo rappresenta.
Ci scusiamo per l’emotività che talvolta detta i
passi di questa lettera, ma la frustrazione che ci coglie nel constatare la
metodicità che, a tutti i livelli, la Pubblica Amministrazione applica nella
corsa allo scarica barile non può sempre lasciarci lucidi ed indifferenti.
“Solo servire i cittadini giustifica il potere”
citiamo dal ns. Presidente, ma nel caso specifico ci rifaremo piuttosto ad un
antico detto popolare che “l’inferno è lastricato di buoni propositi” poiché
queste parole alla luce dei fatti suonano vuote di ogni contenuto e stridono
false alle orecchie di coloro che hanno potuto constatare come nel ns. caso
l’indifferenza delle massime autorità alla richiesta di tutela da parte di
cittadini sottoposti alle vessazioni del potere corrotto.
Accogliamo con gaudio la rappresentazione da parte
Vs delle ns. doglianze all’Amministrazione comunale di Pomarico, e riteniamo un
passo non azzardato e formalmente corretto sempre da parte Vs. chiedere
“all’oste se il suo vino è buono” come nel caso della risposta ricevuta
dall’implicata Amministrazione provinciale di Matera alla quale sottoponeste la
questione esposta. Quale risposta ci si poteva aspettare limitandosi a chiede
ai ladri locali, i quali rappresentano lo Stato Italiano a Pomarico ed a
Matera, la conferma dei loro furti.
Assistendo ad un reato, ma non essendo poliziotto o
magistrato Lei ritiene giustificato astenersi dall’intervenire o dal
denunciarlo? Ci scusi per la domanda indiscreta, ma il tono evasivo delle
risposte ottenute ci spinge a porgerglieLa fiduciosi in una smentita.
Lo scopo della ns. lettera non era di trovare il
paladino della giustizia che ponesse fine ad ogni illecito, bensì un supporto
da colui che rappresenta la massima carica dello stato a livello Provinciale,
per intervenire nei confronti degli amministratori corrotti che non adempiono i
propri doveri istituzionali. Ci saremmo aspettati azioni di verifica e
controllo da enti super partes o la richiesta nei ns. confronti di fornire
prove più circostanziate per l’apertura se ritenuto necessario di un’inchiesta
sulle speculazioni avvenute negli anni in quell’area dove le leggi basilari di
una società evoluta vengono metodicamente immolate sull’altare del profitto di
una ristretta cupola di maggiorenti pubblici.
Noi ci siamo rivolti al Prefetto di Matera seguendo
la logica del DIRITTO DI STATO:
Lo stato è una struttura
astratta. Si concretizza per il cittadino nelle azioni degli enti locali, dove
l’impatto e diretto ed immediato. Rivolgersi al Prefetto di Matera, nella sua
funzione di questo stato, per segnalare situazioni preoccupanti come il nostro caso,
ci sembra legittimo e pertinente.
Le azioni dirette ed immediate,
durate decenni, hanno portato alla situazione già ampiamente segnalata e
denunciata. La famiglia Uricchio, le sue speranze ed i suoi investimenti sono
stati irreparabilmente compromessi dall’assedio e dal defraudo permanente della
loro proprietà, dal pericolo per la propria incolumità culminato nella morte
del capo famiglia ed al completo azzeramento del valore commerciale della
proprietà. Quasi superfluo sottolineare anche le paure e lo stress psicologico
che ha riportato l’intera famiglia, colpita da questi atti di terrorismo di
stato. Tutto questo, insieme alle minacce, agli atti intimidatori ed a altre
azioni premeditate di cui Le abbiamo dato evidenza, hanno messo in ginocchio e
quasi distrutto la famiglia Uricchio. Un gioiello, un brillante anche se
danneggiato parzialmente, non ha più nessun valore.
Gli atti di cui sopra sono stati perpetrati negli
anni da associazioni a delinquere operanti nel nome dello “STATO ITALIANO”.
Parlare quindi di “terreno occupato” come già citato nella Sua lettera è
preoccupante ed offensivo nei nostri confronti. Noi siamo perdenti a causa
delle azioni illecite di alcuni rappresentanti dello Stato Italiano, ma
paradossalmente quello che non riusciamo a comprendere ed accettare e che
questi fuorilegge godono invece la stima delle maggiori cariche dello stesso
Stato.
Siamo quindi preoccupati ed indignati, dovendo
costatare che il Sindaco di Pomarico, dott. Mario Mancini – uno
dei principali attori e beneficiari degli illeciti atti speculativi –
viene ricevuto dal Capo dello Stato, con abbracci ed onori (vedi foto sul sito:
http://www.pomarico.homestead.com/ ) mentre cittadini onesti ed indifesi che
cercano di far valere i propri diritti calpestati denunciandone i colpevoli,
vengono in via epistolare sbrigativamente liquidati quasi con insofferenza da
coloro che lo rappresentano.
Questi atteggiamenti danno la certezza
dell’impunibilità agli amministratori collusi. Non a caso il Sindaco di
Pomarico continua a sostenere che non vi è nulla di vero nonostante una perizia
giudiziaria a sfavore, l’abusivismo palese delle costruzioni mai potute essere
accatastate lo smentiscano aldilà di ogni ragionevole dubbio.
Ci scusiamo nuovamente per abusare ulteriormente del Suo prezioso tempo ma vorremmo porre alla Sua attenzione che come Lei ben saprà l’Ufficio Catastale di Matera funge da “catasto pilota” in Italia. Essendo Interi percorsi stradali, edifici e condutture idriche nella provincia stessa non accatastate per ovvi motivi di abusivismo colluso ci domandiamo e invitiamo anche Lei a farlo come può un ente cosi disastrato che suscita forti dubbi sull’integrità morale della gestione possa assolvere ad un compito così importante per il futuro del “sistema Italia”.
Alla luce di quanto sopra torniamo con sommo
rammarico a ripeterLe che noi, insieme ai nostri genitori abbiamo commesso un
enorme errore ad investire in Italia, nel Meridione, nel Paese di provenienza.
È sarà nostro compito ed impegno mettere in guardia altri da non commettere in
futuro il nostro stesso errore.
Il
caso in Sintesi:
Guardate come per motivi speculativi in queste zone è possibile massacrare intere famiglie. Il diritto alla proprietà, garantita dalla legge e dalla costituzione, non ha di fatto nessun valore. Onestà e spirito imprenditoriale vengono metodicamente strangolati dalla Pubblica Amministrazione. Chi non fa parte della cupola viene messo in ginocchio. Preoccupante: La copertura potico-amministrativa a tutti i livelli. È possibile capire perché Polizia, Carabinieri, e tutti gli organi preposti di controllo non accertano oppure verifichino i fatti denunciati ?
Il
problema: Abbiamo
una strada, la Strada Provinciale 176, che secondo il Comune di Pomarico e la
Provincia di Matera è stata ”ammodernata”. Essa ha invece subito un completo
spostamento nella proprietà privata della famiglia Uricchio durante il suo
”ammodernamento”. Il ”nuovo” percorso della strada non è mai stato
accatastato. Così come tanti palazzi e tante altre strade a Pomarico. Il
catasto di Matera funge da ”catasto pilota” in Italia.
Motivo
dell’ammoderna-
mento: Speculazione edilizia da parte
di soggetti privati nelle amministrazioni pubbliche.
Il
colmo: La ”nuova strada”, costata tanti
miliardi, ha causato ai cittadini di
Pomarico notevoli buchi in bilancio. Questo “ammodernamento” co-finaziati anche
dalla Comunità Europea ed allo Stato Italiano, non fa senso, perché non è
utilizzabile per i mezzi pesanti (l’accesso del ponte sulla strada che la collega
alla rete autostradale e troppo basso !). I mezzi pesanti sono perciò costretti
a continuare ad utilizzare la vecchia strada. Il degrado ambientale e le
colate di cemento lungo la cosiddetta ”strada ammodernata” sono solo alcuni dei
fenomeni marginali di questi ”ammodernamenti” al SUD.
Ammodernare: Citiamo dal dizionario Garzanti: ”Rendere
moderno. Apportare un miglioramento rispetto alla situazione precedente” (Un
marciapiede ? sicurezza stradale dopo l’ammodernamento ? Guardate il CD !).
Ampliare: ”Rendere più ampio” (Ambo i lati della strada esistente ?)
Risultato
invece: Spostamento completo della SP 176 in
proprietà privata e notevoli pericoli per la viabilità e per i proprietari.
Ingenti danni causati a privati e rilevante deficit in bilancio per i cittadini
di Pomarico. Chi investe da queste parti corre un notevole rischio personale e
mette anche a rischio il capitale
investito.
Domanda: Perché un Comune disastrato del
Meridione pretende quindi di
”ammodernare” Strade Provinciali che non sono di sua competenza e con
soldi che non possiede?
Chi
assegna i fondi a questi soggetti per
commettere reati?
Lo
strumento: Le ”delibere”. Piegando la legge ed i diritti
costituzionali, adeguando la legge e le “delibere” quotidianamente alle esigenze
dei collusi.
di
un caso isolato: Tutta la “zona 167” e la strada
”ammodernata” sono interessate da “delibere” di questo genere. Tanti altri
cittadini colpiti in maniera analoga !
Vergognoso: Una famiglia onestissima, la quale non chiede nulla allo
Stato Italiano. Che invece: Investe i
soldi provenienti dall’estero, si comporta bene e contribuisce in maniera
esemplare ai propri doveri di cittadini, viene calpestata, vessata e distrutta per motivi speculativi.
Investimenti
privati: Non sembra esserci nessun
interesse da parte delle istituzioni per attirare investimenti. Anzi, gli
investimenti vengono ostacolati oppure distrutti, se la cupola pubblica non ne
trae dei profitti personali immediati.
Preoccupante: Nessuno
garantisce la sicurezza ed i diritti. La Magistratura di Matera e
gli altri enti di controllo preposti non intervengono !!!!
E possibile
che a Pomarico e a Matera la criminalità organizzata abbia davvero trovato
nella funzione pubblica il suo perfezionamento ?
L’ordine
pubblico: Forse le forze dell’ordine non erano
al corrente oppure non hanno in modo diretto ed indiretto addirittura favorito
gli illeciti, però non hanno nemmeno fatto nulla finora per fermare gli autori.
Il buon poliziotto: Difende i deboli e sta sempre
dalla parte della legge.
Invece: I carabinieri di Pomarico fanno
finta di niente. Gli appartamenti delle palazzine ”deliberate”, vengono
prevalentemente assegnate a delinquenti vicini alla cupola amministrativa.
Artificialmente si crea un clima di tensione (Minacce velate. Si seminano paure
tra la popolazione. Frequenti i furti in appartamento). A Pomarico non vivono
extracomunitari !!!)
Con la presente intendo quindi sottoporre,
nuovamente, alla vostra sagace attenzione
il caso della mia famiglia a cui nel corso degli anni, con atti lesivi
dell’interesse legittimo le amministrazioni locali di Matera e del Comune di
Pomarico hanno provocato danni ingenti ed irreparabili.
Di seguito vado a dettagliare, in ordine temporale
gli abusi a cui è stata sottoposta la mia famiglia ed a fronte dei quali
gravissimi danni ne derivarono e tuttora ne derivano, culminando con la morte
del capo famiglia egli stesso vittima accidentale di quelle opere pübbliche
eseguite dolosamente, non a norma di legge e pertanto non accatastate nei
pubblici registri.
Alla luce di
quanto esposto nella Cronologia degli Atti Dolosi in allegato, i danni
collaterali di cui avevo fatto menzione possono identificarsi in varie
categorie: Patrimoniali, personali, morali, del completo azzeramento del valore
commerciale della proprietà e di
perdita definitiva di opportunità. Ritengo opportuno entrare in qualche
dettaglio del caso, allo scopo di evitare delle incomprensioni dovute alla mia
limitata conoscenza della materia legale.
Danni patrimoniali: La proprietà, assediata da pali e tralicci
dell’alta tensione, condutture idriche, privata della adeguata distanza dal
ciglio del manto stradale e dell’infrastruttura costruita a ns. spese per il
deflusso delle acque piovane, esposta al costante pericolo di una strada
realizzata non a norma di sicurezza adeguando le autorizzazioni di “legge” alle
speculazioni di alcuni amministratori coinvolti nelle speculazioni edilizie nei
terreni circostanti; oggi ha praticamente perso tutto quel valore commerciale
che gli derivava da una posizione privilegiata in un contesto di armonia fra
zona rurale e centro urbano. Per maggiori dettagli vedesi Cronologia e CD in
allegato.
Danni personali/morali: Il sottoscritto, che come ultimo lavoro svolgeva le mansioni
di responsabile della filiale di Monaco di un’azienda del parabancario
(factoring), traduttore giurato tedesco/italiano/inglese, regolarmente iscritto
all’albo professionale ed operante
presso i tribunali di Berlino e Monaco di Baviera, doveva abbandonare le
sue remunerative attività per occuparsi a tempo pieno della difesa di quel che
rimaneva del patrimonio famigliare e nella ricerca di quella giustizia che a
tutt’oggi gli enti preposti alla tutela del cittadino non hanno saputo o voluto
dargli.
La famiglia Uricchio è stata sottoposta in tutti
questi anni a stress di ogni genere, dalle velate minacce di funzionari (la
prima fila di alberi ed aiuole piantati dai proprietari alla regolare distanza
dalla strada, erano abbattuti abusivamente. Un verbale di chiara matrice
intimidatoria era emesso per l’abbattimento della seconda fila d’alberi, che
possono essere visionati sul CD in allegato. Il giorno stesso del funerale del
capo famiglia (11.02.1992) il comandante dei vigili urbani, vicino agli
ambienti dell’ex sindaco Mancini, mandava ad abbattere altri alberi di e sulla
proprietà degli Uricchio, ai più espliciti atti intimidatori: Vedonsi i furti e
gli incendi dolosi verificatisi sulla proprietà.
Perdite di opportunità: Per ultimo ma non certo per importanza il mancato sviluppo
delle potenzialità del luogo e delle persone, poiché i progetti che la famiglia
sviluppava venivano metodicamente bocciati al momento delle richieste di
autorizzazioni alle autorità competenti (es. la richiesta di autorizzazione
alla costruzione di un capannone industriale sulla proprietà nei limiti delle
distanze e con le normative stabilite dalla legge, veniva negato con l’assurda
motivazione: “…..la Commissione Edilizia ha espresso parere negativo perché la
proprietà è interessata da brutture…”).
I locali commerciali esistenti dalla costruzione della casa, perfettamente
agibili ed a norma di legge, sono da lungo tempo non utilizzabili per il
costante pericolo derivante dalla strada, per la mancanza di una recinzione di
protezione della proprietà e per l’ostruzionismo palese da parte dei
maggiorenti della cupola locale.
Lo sviluppo di un
centro polifunzionale già a progetto, con il deterioramento della situazione
ambientale nei confronti della mia famiglia, non può certo essere portato a
termine e pertanto un’attività con previste solide basi commerciali di sviluppo
economico ed occupazionale che avrebbe portato benefici alla zona, in parte
depressa, si è persa per il comportamento ostile ed in tantissimi casi doloso
della Pubblica Amministrazione.
A seguito di
quanto sopra ritengo d’aver messo il Ministero nelle condizioni di valutare i
vari aspetti del caso. Ritengo inoltre opportuno informare il Ministero e
chiederne il suo intervento per le contromisure, che a mio modesto giudizio questo caso oltre che essere giuridico
fra la pubblica amministrazione e la mia famiglia, riveste anche un aspetto
politico di notevole importanza. È da lungo tempo mia cura cercare di divulgare
all’opinione pubblica attraverso contatti con giornalisti, personaggi politici
- sia nazionali che internazionali - il paradosso di questo caso che rispecchia
fedelmente un atteggiamento consolidato degli organi di stato nel ns. Sud
Italia. Preoccupante aspetto: Il CENSIS colloca la regione Basilicata
all’ultimo posto nella graduatoria per dotazioni di infrastrutture. Non c’è
proprio da meravigliarsi se, in queste zone, volutamente, e con i soldi
pubblici le “infrastrutture” si creano in questo modo.
In attesa di una
valutazione iniziale del caso, mi permetto di avanzare un ipotesi di richieste
di risarcimento dei danni subiti come segue:
·
Ripristino
dei luoghi allo stato antecedente gli abusi e intervento immediato a
ristabilire la tutela della sicurezza della proprietà e dei proprietari.
Siamo certi che questa volta il grido di dolore d’onesti cittadini feriti nella loro dignità e nei loro interessi non andrà nuovamente inascoltato, e che coloro che possono porvi rimedio o indirizzare i giusti passi per fare trionfare la giustizia assolvano il loro compito, pertanto restiamo in fiduciosa attesa di un suo cortese e sollecito riscontro.
Con l’occasione ci pregiamo di porgere distinti saluti.
Paolo URICCHIO
·
Copia della comunicazione della Provincia di Matera
·
Lettera alla Procura della Repubblica di Matera
·
CD esplicativo “ITALIANO”
·
Lettera del 04.01.2004 alla Presidenza della Repubblica
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Risposta della Presidenza della Repubblica
·
2 Risposte del Comune di Pomarico
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Copia di una delle denunce
·
Progetto illustrativo degli abusi
A disposizione: Copia della perizia giudiziaria depositata
presso il Tribunale di Matera
Denuncia completa presentata alla
Procura della Repubblica di Matera
Il sottoscritto Paolo Uricchio nella sua persona rappresenta la famiglia
Uricchio al completo e dispone delle deleghe legali dei componenti stessi
P.S.:
Il CD in allegato è disponibile anche nelle versioni Tedesco e Inglese. Altre versioni (Spagnolo, Francese ecc. sono in preparazione). In allegato riceve una copia della versione “TEDESCO”. Attraverso questo CD ed una lettera di accompagnamento esplicativa stiamo cercando in Germania, Austria, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti, in maniera selettiva e mirata, l’ascolto che in Italia non siamo ancora riusciti ad ottenere.