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SEGRETARIATO GENERALE
DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
c.a. Dott. Gino Onorato / Dott.ssa
Diogrande
Piazza del Quirinale
I-00100 ROMA München, 04.01.2004
UG
N. 10978
Riferimento: 1)
Protocollo SGPR09/12/2003 0 120 127 P – UG n. 10978
2) Ns. lettera del
07.11.2003
Egregio dott. Onorato,
ringraziandola della cortese risposta in Rif. 1), di seguito riteniamo opportuno a nome mio e dei componenti la mia famiglia, chiarire alcuni aspetti fondamentali del caso, di cui non abbiamo trovato riscontro nella sua lettera:
Citiamo testualmente dalla Sua lettera il concetto
minimalista di “occupazione di
terreno”, uno degli aspetti del caso, che come avra’ potuto constatare dal
CD esplicativo allegato alla ns. in Rif. 2) coinvolge due Amministrazioni
(comunale e provinciale) che nella figura de suoi maggiorenti hanno defraudato investimenti privati per
interessi di cui e’ necessario chiarirne gli scopi, se a favore della comunita’
o come da prove lampanti in ns. possesso per interessi privati.
Siamo restii a sposare la tesi che l’occupazione
abusiva del terreno della famiglia Uricchio, la strategia intimidatoria nei
confronti dei componenti della stessa da parte della Pubblica Amministrazione
locale, l’impedimento dello sviluppo degli investimenti effettuati dagli stessi
attraverso atti pubblici pilotati da interessi privati e per finire la morte di
un componente della famiglia Uricchio per cause colpose da imputarsi alle Amministrazioni
stesse, rappresentano come cita Lei una controversia fra un privato e
l’Amministrazione comunale di Pomarico.
Riteniamo comunque che le prove degli illeciti
pubblici a tutela di interessi privati orientati alle speculazioni edilizie, la
corruzione o/e la concussione dovrebbero essere oggetto di controllo da parte
di qualsiasi ente di stato messo al corrente dei fatti e ci corregga se
sbagliamo ma il Presidente della Repubblica e’ anche la prima carica della
magistratura, pertanto ci sembra lecito aspettarsi qualcosa di piu’ che una
lavata di mani epistolare da parte del suo Segretariato.
Ci scusiamo per l’emotività che talvolta detta i
passi di questa lettera, ma la frustrazione che ci coglie nel constatare la
metodicità che, a tutti i livelli, la Pubblica Amministrazione applica nella
corsa allo scarica barile non può sempre lasciarci lucidi ed indifferenti.
“Solo servire i cittadini giustifica il potere”
citiamo dal ns. Presidente, ma nel caso specifico ci rifaremo piuttosto ad un
antico detto popolare che “l’inferno è lastricato di buoni propositi” poiché
queste parole alla luce dei fatti suonano vuote di ogni contenuto e stridono
false alle orecchie di coloro che hanno potuto constatare come nel ns. caso
l’indifferenza delle massime autorita’ alla richiesta di tutela da parte di
cittadini sottoposti alle vessazioni del potere corrotto.
Accogliamo con gaudio la rappresentazione da parte
Vs delle ns. doglianze all’Amministrazione comunale di Pomarico, e riteniamo un
passo non azzardato e formalmente corretto sempre da parte Vs. chiedere
“all’oste se il suo vino è buono” come nel caso della risposta ricevuta
dall’implicata Amministrazione provinciale di Matera alla quale sottoponeste la
questione esposta. Quale risposta ci si poteva aspettare limitandosi a chiede
ai ladri locali, i quali rappresentano lo Stato Italiano a Pomarico ed a
Matera, la conferma dei loro furti.
Assistendo ad un reato, ma non essendo poliziotto o
magistrato Lei ritiene giustificato astenersi dall’intervenire o dal denunciarlo?
Ci scusi per la domanda indiscreta, ma il tono evasivo della Sua risposta ci
spinge a porgergliela fiduciosi in una smentita.
Lo scopo della ns. lettera non era di trovare il
paladino della giustizia che ponesse fine ad ogni illecito, bensì un supporto
da colui che rappresenta la massima carica dello stato, per intervenire nei
confronti degli amministratori corrotti che non adempiono i propri doveri
istituzionali. Ci saremmo aspettati azioni di verifica e controllo da enti
super partes o la richiesta nei ns. confronti di fornire prove più
circostanziate per l’apertura se ritenuto necessario di un’inchiesta sulle
speculazioni avvenute negli anni in quell’area dove le leggi basilari di una
società evoluta vengono metodicamente immolate sull’altare del profitto di una
ristretta cupola di maggiorenti pubblici.
Noi ci siamo rivolti al CAPO DELLO STATO
seguendo la logica del DIRITTO DI STATO:
Lo stato è una struttura
astratta. Si concretizza per il cittadino nelle azioni degli enti locali, dove l’impatto
e diretto ed immediato. Rivolgersi al Capo dello Stato, nella funzione del
primo cittadino di questo stato, per segnalare situazioni preoccupanti come il
nostro caso, ci sembra legittimo e pertinente.
Le azioni dirette ed immediate,
durate decenni, hanno portato alla situazione già ampiamente segnalata e
denunciata. La famiglia Uricchio, le sue speranze ed i suoi investimenti sono
stati irreparabilmente compromessi dall’assedio e dal defraudo permanente della
loro proprietà, dal pericolo per la propria incolumita’ culminato nella morte
del capo famiglia ed al completo azzeramento del valore commerciale della
proprietà. Quasi superfluo sottolineare anche le paure e lo stress psicologico
che ha riportato l’intera famiglia, colpita da questi atti di terrorismo di
stato. Tutto questo, insieme alle minacce, agli atti intimidatori ed a altre
azioni premeditate di cui Le abbiamo dato evidenza, hanno messo in ginocchio e
quasi distrutto la famiglia Uricchio. Un gioiello, un brillante anche se
danneggiato parzialmente, non ha più nessun valore.
Gli atti di cui sopra sono stati perpetrati negli
anni da associazioni a delinquere operanti nel nome dello “STATO ITALIANO”.
Parlare quindi di “terreno occupato” come già citato nella Sua lettera è
preoccupante ed offensivo nei nostri confronti. Noi siamo perdenti a causa
delle azioni illecite di alcuni rappresentanti dello Stato Italiano, ma
paradossalmente quello che non riusciamo a comprendere ed accettare e che
questi fuorilegge godono invece la stima delle maggiori cariche dello stesso
Stato.
Siamo quindi preoccupati ed indignati, dovendo
costatare che il Sindaco di Pomarico, dott. Mario Mancini – uno
dei principali attori e beneficiari degli illeciti atti speculativi –
viene ricevuto dal Capo dello Stato, con abbracci ed onori (vedi foto sul sito:
http://www.pomarico.homestead.com/ ) mentre cittadini onesti ed indifesi che
cercano di far valere i propri diritti calpestati denunciandone i colpevoli,
vengono in via epistolare sbrigativamente liquidati quasi con insofferenza da
parte del primo cittadino e/o coloro che lo rappresentano.
Questi atteggiamenti danno la certezza
dell’impunibilità agli amministratori collusi. Non a caso il Sindaco di
Pomarico continua a sostenere che non vi è nulla di vero nonostante una perizia
giudiziaria a sfavore, l’abusivismo palese delle costruzioni mai potute essere
accatastate lo smentiscano aldilà di ogni ragionevole dubbio.
Ci scusiamo nuovamente per abusare ulteriormente del Suo prezioso tempo ma vorremmo porre alla Sua attenzione che come Lei ben saprà l’Ufficio Catastale di Matera funge da “catasto pilota” in Italia. Essendo Interi percorsi stradali, edifici e condutture idriche nella provincia stessa non accatastate per ovvi motivi di abusivismo colluso ci domandiamo e invitiamo anche Lei a farlo come può un ente cosi disastrato che suscita forti dubbi sull’integrità morale della gestione possa assolvere ad un compito così importante per il futuro del “sistema Italia”.
Alla luce di quanto sopra torniamo con sommo rammarico
a ripeterLe che noi, insieme ai nostri genitori abbiamo commesso un enorme
errore ad investire in Italia, nel Meridione, nel Paese di provenienza. È sarà
nostro compito ed impegno mettere in guardia altri da non commettere in futuro
il nostro stesso errore.
La “contabilità creativa”, permessa in Italia, ha bruciato
notevoli investimenti sia italiani che stranieri in Italia, come il recente
caso PARMALAT conferma. La “BANK OF AMERICA” ha presentato una denuncia in
merito, senza sapere che come Lei mi insegna certe denunce in Italia nella
maggior parte dei casi vengono rimbalzate al mittente con una cortese lettera
di non competenza.
Siamo certi che questa volta il grido di dolore d’onesti cittadini feriti nella loro dignità e nei loro interessi non andrà nuovamente inascoltato, e che coloro che possono porvi rimedio o indirizzare i giusti passi per fare trionfare la giustizia assolvano il loro compito, pertanto restiamo in fiduciosa attesa di un suo cortese e sollecito riscontro.
Con l’occasione ci pregiamo di porgere distinti saluti.
Paolo URICCHIO
P.S.:
Il CD inviatoLe in allegato alla ns. precedente è disponibile anche nelle versioni Tedesco e Inglese. Altre versioni (Spagnolo, Francese ecc. sono in preparazione). In allegato riceve una copia della versione “TEDESCO”. Attraverso questo CD ed una lettera di accompagnamento esplicativa stiamo cercando in Germania, Austria, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti, in maniera selettiva e mirata, l’ascolto che in Italia non siamo ancora riusciti ad ottenere.