Questo articolo è apparso su LaStampa.it, il 06/10/2008
Leggete !
Si inventava missioni e riunioni
per giustificare le assenze dal lavoro
POTENZA
Anche i fannulloni nel loro piccolo s’ingegnano. I finti certificati medici?
I cartellini timbrati per conto terzi? Roba da dilettante. L’impiegato
pubblico Giuseppe Garzillo aveva ideato un meccanismo più raffinato. Eletto
sindaco del minuscolo Comune lucano di Banzi, per giustificare le prolungate
assenze dall’ufficio s’inventava impegni istituzionali, redigendo poi
verbali fai-da-te. Senza bisogno di medici compiacenti, il giorno che non
aveva voglia di lavorare apriva un quadernetto da computisteria e scriveva:
riunione di giunta. Firmato: il sindaco. E se ne stava a casa. Il giorno dopo,
altro foglio e altra firma: seduta di commissione edilizia. E così -
commissione per gli usi civici, per lo Statuto, per il regolamento,
commissione prevista dalla legge sul terremoto del 1980... - per la bellezza
di 166 giorni di assenze in un anno e mezzo.
Un fuoriclasse. Gli è andata male perché questo impegno da
sindaco-stakanovista (una riunione ogni due giorni in un Comune di 1500
abitanti, neanche fosse il sindaco di Roma) non ha convinto la Guardia di
Finanza. Che ha verificato tutti gli appuntamenti istituzionali del sindaco
tra il 2003 e l’inizio del 2004, quando è scaduto il mandato. Senza trovare,
negli archivi del Comune, traccia di tutte le riunioni di giunta e commissioni
varie a cui il sindaco sosteneva di aver partecipato. Dagli accertamenti sono
partite due indagini. Quella penale per truffa e falso ideologico, condotta
dal pm di Potenza John Henry Woodcock, è nella fase conclusiva: il magistrato
si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Quella della Corte dei conti è
invece già giunta alla sentenza di primo grado. Garzillo è stato condannato
a risarcire 13.800 euro di danno erariale procurato, incassando lo
stipendio senza motivo, in quanto con «comportamento fraudolento utilizzava
la carica di sindaco per giustificare reiterate e illegittime assenze dal
lavoro».
E dire che Garzillo se l’era studiata bene. Impiegato amministrativo
nell’Istituto scolastico di Genzano di Lucania, dopo l’elezione a sindaco
nel 1999 aveva ottenuto il trasferimento presso il Consiglio regionale.
Assistente dei gruppi politici: una sinecura. E lì l’avevano visto davvero
poco, ma gli impegni da sindaco sono gravosi, si sa. Messo nell’angolo dai
magistrati contabili, Garzillo ha tirato fuori i suoi quadernetti con gli
appunti delle fantomatiche riunioni istituzionali. Ma i verbali autoprodotti
risultavano fin troppo laconici: tutte le riunioni, «benché convocate
ritualmente, non venivano tenute per mancanza di numero legale». Solo il
sindaco era presente. Fosse vero, i fannulloni sarebbero altri. Ma per la
Corte dei conti è tutto falso: le riunioni e i verbali. Tutto inventato dal
sindaco per marinare il lavoro. «Prescindendo da ogni commento
sull’eclatante numero delle riunioni andate deserte», scrivono i giudici,
è «inspiegabile» che il sindaco le verbalizzasse con cura certosina sul suo
quadernetto, mentre non c’è traccia dei verbali delle riunioni
effettivamente svolte.
Nota:
Chissa quante assenze e come le avrà giustificate il
Sindaco Raucci di Pomarico, per fare il tirocinio dal cugino Petrachi a
Matera e dopo aversi anche aumentato lo stipendio per tutto il carico di
lavoro.
Non solo. «L’inattendibilità» dei brogiacci di Garzillo emerge da un
altro particolare. In alcuni casi il sindaco non si accontentava di darsi
assente dall’ufficio per un impegno in Comune. Aggiungeva una trasferta per
imprecisati impegni da sindaco con annesso rimborso spese. E dunque incassava
lo stipendio da impiegato e contemporaneamente raggranellava quattrini anche
sotto forma di nota spese. Bingo. «Per citare solo alcuni dei molteplici
esempi» raccolti dalla procura, «il 5 marzo 2003 il sindaco verbalizza che
la riunione della Commissione usi civici convocata per le 8,30 è dichiarata
deserta alle 13,30, mentre per la stessa giornata chiede e ottiene la
liquidazione di una missione dalle 8 alle 15 in località Riofreddo (Potenza)».
Ubiquità ripetuta il 27 giugno: commissione edilizia convocata per le 8,30 e
dichiarata deserta alle 13,50, «mentre per la stessa giornata il sindaco
chiede e ottiene la liquidazione di una missione dalle 8 alle 15 a Matera».
Il 1° luglio, mentre la commissione edilizia va deserta «sia al mattino che
al pomeriggio», il sindaco si fa rimborsare una trasferta a Potenza. Il
capolavoro si compie il 5 marzo 2004: nelle stesse ore il sindaco «partecipa»
a una seduta di commissione nel palazzo comunale e anche a un convegno a
Bologna. Davvero troppo anche per un sindaco stakanovista. Anche i fannulloni
nel loro piccolo esagerano